NAPOLI – Sta per cambiare il vertice del Museo d’Arte Contemporanea di Napoli, noto come Madre, a seguito del licenziamento di Eduardo Cicelyn, che ha gestito l’istituzione negli ultimi 6 anni. Il Madre è la dimostrazione di come la cultura può diventare terreno di scontro. Cicelyn venne scelto nel 2006 dall’allora Governatore della Campania Antonio Bassolino che si giovò della facilità nella scelta grazie alla cosiddetta “filiera istituzionale” tra Regione, Provincia e Comune (tutte amministrate dal centrosinistra con Bassolino, Riccardo Di Palma e Rosa Russo Iervolino). Considerato un bassoliniano di stretta osservanza, Cicelyn ha gestito il Madre ma è stato licenziato pochi mesi fa a seguito di numerose polemiche piovute sulla Fondazione Donnaregina, che gestisce il Madre e di cui Cicelyn era Direttore, a causa dei conti del museo in rosso e dello stipendio troppo alto a lui riservato. Il nuovo “corso” politico in Campania ha fatto il resto. Il nuovo Governatore Stefano Caldoro ha messo nel mirino dell’azione di smantellamento del bassolinismo il Madre e il suo direttore. L’elezione a Sindaco di Napoli di Luigi De Magistris ha concluso la nuova “filiera anti Bassolino” così il Cda del Madre (di cui è azionista di maggioranza l’ente Regione) ha cambiato lo statuto del museo portando alle dimissioni di Cicelyn. I direttori del museo venivano scelti dal Cda (ovvero dal suo azionista di maggioranza) mentre con la nuova modifica c’è bisogno di un concorso internazionale, la nomina è per 5 anni che possono essere (a discrezione del Cda) rinnovabili una sola volta. Fatta la legge, la testa di Cicelyn è rotolata lungo le scale del Madre. Per lui già si è parlato della direzione della Fiera di Bologna mentre il museo napoletano sta per trovare un nuovo direttore. Il 6 ottobre scadranno le domande che i candidati potranno presentare e il Cda sceglierà il nuovo responsabile. A lui toccherà risolvere i problemi economici dell’ente culturale, uno dei poli attrattivi della capitale del Sud, a cui la Regione ha destinato fondi aggiuntivi per consentire di superare agilmente i problemi relativi ai debiti pregressi e rilanciare la progettualità 2012-2013. Resta un solo interrogativo. Sarà una gestione all’altezza e imparziale quella post Cicelyn o si tratterà del solito cambio della guardia politico? Ad ottobre la sentenza.
red. cult.
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