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domenica 8 luglio 2012

Salerno, rinvenuto ordigno della seconda guerra mondiale. Sei giorni per l'esplosione al Crescent

Il cantiere del Crescent a Salerno dove è stato rinvenuto l'ordigno

SALERNO - Salerno, cantiere del Crescent. Rinvenuta a dieci metri di profondità una bomba di fabbricazione inglese di circa 500 libbre, risalente alla seconda guerra mondiale.
E’ una normale giornata di lavoro. Il caldo che alimenta la stanchezza, le ore che sembrano non passare mai quando ad un certo punto un escavatore accidentalmente tocca qualcosa. Si tratta appunto di un ordigno bellico che da più di sessant’anni giace al di sotto della città di Salerno. La tensione cresce tra gli abitanti ma per fortuna subito le autorità competenti si sono attivate. E’ stata evacuata la zona in modo da permettere agli artificieri di avviare le procedure necessarie. Si devono aspettare 144 ore dal ritrovamento per poi decidere come muoversi e rimuovere l’ordigno. Sono state sgomberate le abitazioni in un raggio di duecento metri verso terra e cinquecento verso il mare, circa 91 famiglie che si trovano lontane dalle proprie case combattendo ancora con i residui di una guerra devastante. Come disposto dal sindaco Vincenzo De Luca le sedi della Capitaneria di Porto, della sezione operativa navale delle fiamme Gialle e della polizia doganale sono state spostate presso alcuni ambienti della Prefettura della città dove è stato istituito il Ccs ovvero il centro coordinamento soccorsi che si occuperà di organizzare i vari procedimenti. Problemi per la viabilità tanto che sono state chiuse al traffico le strade circostanti la zona e anche per quanto riguarda la navigazione gli imbarchi dei traghetti per Capri ed Ischia sono stati dirottati nel porto turistico Masuccio Salernitano. La zona rossa è presidiata 24 ore al giorno dalle forze dell’ordine e si cerca di alleviare ogni tipo di disagio.

Senza dubbi il problema delle bombe inesplose risalenti al secondo conflitto mondiale che continuano a permanere al di sotto delle città sussisterà ancora per molti anni proprio perché è difficile localizzarle a meno che non siano ritrovate casualmente durante opere cantieristiche. Chissà quante persone vivono da anni in un edificio costruito al di sopra di una bomba o quante ordigni siano sepolti sotto le strade che percorrono migliaia di persone al giorno. Questi sono i residui di una guerra che devastò a suo tempo un pianeta e che tutt’ora possono tornare ad allarmare i cittadini, tra cui moltissimi testimoni e vittime di echi del passato ancora vividi.

MARTINA DRAGONE


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