Il bimbo gioca felice col suo carro
ROMA – Non siate crudeli. Togliere a Napolenin la sua
paratella militare è come togliere ad un bambino il suo giocattolo preferito. A
questo siamo ridotti, a invocare pietà per il compagno Napolenin che, fin dai
tempi dell’Ungheria ai carri armati proprio non sa rinunciare. Dopo il doppio
terremoto che nel giro di dieci giorni ha sconquassato l’Emilia Romagna da
numerosi cittadini più (come Nichi Vendola) e meno illustri, sono cominciati ad
arrivare alcuni consigli non richiesti alle istituzioni. Due su tutti quelli
più sensati. Il primo riguarda la tranche di rimborsi elettorali che i partiti
incasseranno a luglio. Si tratta di 100 milioni di euro che potrebbero essere
dirottati a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma. Mica robetta da
ridere. La seconda interessa l’ormai imminente marcetta nazional - popolare
prevista nella capitale il 2 giugno, giorno in cui si commemora la fondazione
di una sgangherata repubblica a cui possiamo attribuire l’unico incontestabile
merito di aver posto fine al dominio della ridicola dinastia Carignano. Annullare
la parata conviene. Stiamo parlando di “soli” 2-3 milioni di euro che, di
questi tempi fanno comodo. La domanda popolare arrivata dal web, che è sempre
più mezzo di creazione e veicolo di opinione e consenso (elemento non
trascurabile), è rimasta inascoltata, come prevedibile, proprio dalle
istituzioni di questa sgangherata repubblica delle banane. I partiti non si
sono fatti minimamente sfiorare l’idea di rinunciare al malloppo e il Grande
Capo, Giorgio Napolitano per gli amici Napolenin, non è intenzionato a
rinunciare alla sfilata in grande stile lungo via dell’Impero. La scenografia è
già pronta. I Vigili del Fuoco srotoleranno il maxi rotolone regina tricolorato
sul Colosseo per esser ammirato e adorato da tutto il popolo festante. A quel
punto, al suono dell’inno di Mameli, partirà la marcia di uomini e carri che,
lungo via dell’Impero, sfileranno sotto gli occhi di Napolitano, del Governo e
dei diplomatici di tutto il mondo che poi saranno ospiti del Quirinale per il
pranzo. Tutto pagato dai contribuenti. Tutto finirà con l’uscita di scena del
gran capo sulla sua Lancia Flaminia (modello unico al mondo) scortato dal
ministro della Difesa e dagli inutili, retorici e ridondanti corazzieri tirati
a lucido. Fanti, cavalli, carri, artiglieria e poi tutti col naso all’insù per
il passaggio delle frecce tricolori. Come vivere senza le frecce tricolori? E
mentre Roma applaude gli emiliani dormono all’aperto e convivono con la paura
così come, da anni, il Sud muore tra l’inedia e l’inerzia della politica
politicante sempre più compromessa e corrotta. Napolenin non voleva dimostrarsi
insensibile. Saranno celebrazioni sotto tono. Scusi, signor Presidente, che
significa sottotono? Non si sa ancora. Attendiamo per scoprirlo e nel frattempo
invitiamo alla comprensione. Lasciate a Napolenin il suo giocattolo, che sia
felice almeno lui. Il resto del paese resti tra le macerie materiali e,
soprattutto, morali a cui è condannato.
ROBERTO DELLA ROCCA
P.S.
Finalmente è arrivato un chiarimento su cosa si intende per "sottotono". Ci saranno solo i fanti. I cavalli, i carri e gli aerei resteranno nelle stalle, nei depositi e negli hangar. Confermato invece il maxi ricevimento nei Giardini del Quirinale per 2000 persone che si svolgerà nel pomeriggio. Viva l'Ita(g)lia!
Un feuilleton del 2002 (c'era CIAMPI) sulla Festa della Res PUBICA ...
RispondiEliminahttp://www.vocedimegaride.it/html/Feuilleton/Lacrimedicoccodrillo.htm