Vito e Massimo Ciancimino in una foto degli anni '90
PALERMO – Alla fine è spuntato in Svizzera quello che, per gli investigatori, è il tesoro di Don Vito Ciancimino, potentissimo ex Sindaco Dc di Palermo legato a doppio filo con le cosche malavitose dell’isola. Ciancimino è stato la guida della corrente Andreottiana della Democrazia Cristiana in Sicilia accanto a Salvo Lima e ha mantenuto la guida della seconda città del Sud per un anno dal 1970 al 1971. Chiacchierato già all’epoca per i suoi rapporti con esponenti vicini alla mafia le prime denunce arrivarono dalla stampa satirica e poi dal Partito Comunista. Enrico Berlinguer denunciò le collusioni di Ciancimino e Lima dopo il delitto Dalla Chiesa. Quattro anni dopo fu tirato in ballo dal pentito Tommaso Buscetta che ne parlava come di elemento legato ai corleonesi di Riina. Su disposizione del giudice Falcone fu arrestato e, subito dopo l’arresto, venne abbandonato anche dal proprio partito che lo espulse. Condannato a 8 anni nel 1993 non aveva mai voluto rivelare dove potessero essere finiti parte dei soldi di cui sarebbe stato gestore per conto della mafia. Oggi il mistero pare meno fumoso con il ritrovamento di ben 12 milioni di euro nascosti in Svizzera e rientranti nella disponibilità di Massimo Ciancimino, figlio di Vito. La Procura di Palermo ha presentato la richiesta di rogatoria per sequestrare e confiscare il denaro riaccendendo i riflettori su Ciancimino Jr, già condannato a quasi 3 anni proprio per il riciclaggio dei beni del padre. A dare per primi la notizia, i colleghi del Giornale di Sicilia secondo i quali i finanzieri stanno indagando per scoprire se Massimo Ciancimino sapesse o no di quei soldi. Il figlio di don Vito ha però smentito di essere a conoscenza del denaro e ha dichiarato che qualsiasi cifra dovesse essere rintracciata e ricondotta ai Ciancimino, provvederà immediatamente a versarla interamente ai terremotati dell’Emilia Romagna. Le ultime notizie hanno anche consentito al figlio di Don Vito di rilanciare le accuse di manipolazioni da parte degli investigatori per portare ad una modifica delle sue dichiarazioni in merito alla trattativa Stato – Mafia. Ciancimino Jr è uno dei testimoni della Procura di Palermo in merito all’inchiesta sui rapporti tra istituzioni e elementi di Cosa Nostra, una inchiesta che ha, recentemente “toccato” anche il Quirinale con ipotesi ancora da verificare.
red. cro.
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