BARI – Tutti i nodi stanno per venire al pettine nel
centrosinistra dove, Antonio Di Pietro e Nichi Vendola hanno cominciato l’assedio
al Partito Democratico. Una battaglia politica che, presumibilmente, andrà
avanti tutta l’estate e si trascinerà fino all’autunno quando, con lo scioglimento
delle Camere, Pierluigi Bersani, o chi guiderà il Pd dopo le primarie, dovrà
decidere con quale coalizione presentarsi alle elezioni. Una scelta su cui
rischiano di naufragare le speranze dei democratici di arrivare al Governo
allontanando lo spettro del Movimento 5 Stelle che, nei sondaggi, resiste
saldamente al secondo posto. Il neonato asse tra Italia dei Valori e Sinistra
Ecologia e Libertà punta a far fuori l’Udc di Pierferdinando Casini che, con le
sue posizioni moderate e democristiane, mal si concilia agli eccessi di Di
Pietro e al riformismo rosso di Vendola. L’ultimatum che i due leader hanno
lanciato al Pd è chiaro: mai con Casini. A dividere i tre partiti,
innanzitutto, è il recente passato politico. “Per 15 anni – è stato il
ragionamento di Vendola – Casini ha fatto da spalla a Berlusconi, governando
con il centrodestra e mettendo in pratica una politica di gestione personale
del potere, di spartizione e lottizzazione. Quest’idea di allearsi col
carnefice del nostro elettorato, noi la consideriamo masochista e
contraddittoria ma abbiamo il dovere di proporre una alternativa”. E il
problema sta tutto qui, nell’alternativa che Di Pietro e Vendola hanno pronta
nel sacco delle sorprese che potrebbero tirare fuori in autunno. Non a caso,
sabato 30 giugno, a Bari, si sono dati convegno sotto l’abile regia del
molisano Di Pietro numerosi amministratori locali di centrosinistra e di
centrodestra che hanno avuto come “immagine guida” il terzetto formato da
Michele Emiliano, padrone di casa, Luigi De Magistris e Leoluca Orlando. I
primi cittadini di Bari, Napoli e Palermo ansiosi di gettare le fondamenta di
una lista civica nazionale che ripercorra il successo del movimento dei Sindaci
che, agli inizi degli anni ’90, portò alle affermazioni politiche personali di
Rutelli, Cacciari, Formentini, Orlando, Bassolino solo per citare i più noti
(alcuni famigerati!). Una riedizione di quel movimento civico che dovrebbe
affiancare il duo Di Pietro - Vendola contro il Partito Democratico. Orlando ha
parlato di “una cavolata” a Bari. De Magistris, che il giorno prima era a
Caserta per benedire il lavoro di associazioni culturali del territorio di
diverse estrazioni politiche pronte a mettersi al servizio della società civile,
non si è sbilanciato e qualche giorno addietro aveva respinto di essere il
leader in pectore di questo gruppo nascente. Solo Emiliano spinge apertamente
per la concretizzazione della lista perché, nonostante il dalemiano Sindaco di
Bari sia la guida del Pd pugliese, è certo che sarebbe pronto a fare le valige
dal partito pur di sostituire Vendola alla guida della Regione Puglia,
passaggio che potrebbe avvenire solo in caso di successo elettorale della “coalizione
arcobaleno”. Tutto dipenderà dal Partito Democratico dove le acque sono
agitate. I moderati (ex Dc e popolari come Letta, Fioroni e Bindi) alzano la
voce contro Vendola e a favore di Casini. Gli ex Ds sono orientati ad un
compromesso. D’Alema, eterna promessa della sinistra, condivide lo sbarco al
centro e ha messo alla porta Di Pietro. Bersani non vuole decidere in vista
delle primarie ma la scelta del Segretario (Bersani o chiunque altro) rischia
di scontentare qualcuno. Come finirà? Finirà che se Bersani vincerà le primarie
e sceglierà Casini (per non regalare i voti dell’Udc a Berlusconi) non perderà
pezzi del partito ma perderà pezzi di elettorato che finiranno a Di Pietro e
Vendola. In questo caso il listone civico nazionale si farà. Se Bersani
sceglierà l’alleanza a sinistra perderà Casini, pezzi importanti del suo partito
lasceranno il Pd ma, probabilmente, riuscirà a vincere le elezioni. In questo
caso la lista civica nazionale non vedrà luce. Carte all’aria se le primarie
dovesse vincerle il “giovane” Renzi. Con lui ogni soluzione sarebbe aperta.
FAUSTO DI LORENZO
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