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martedì 31 luglio 2012

Salva Stati, la Germania dice no (e vince, di nuovo, su tutti i fronti)


BERLINO – “Deutschland siegt an allen fronten”, la Germania vince su tutti i fronti, era la scritta apposta dalle truppe di invasione tedesche sulla Tour Eiffel e sul Palazzo Borbone di Parigi (sede della Camera dei Deputati della Repubblica). Una frase che ha pesato come un macigno sulle teste dei parigini e dei francesi. Una offesa dopo la sconfitta e un monito a non muovere un dito contro la nuova situazione che si era creata. Oggi, ma in realtà già da qualche settimana, quella frase potrebbe risuonare nuovamente in ogni capitale europea perché la Signora Merkel, Cancelliera Tedesca dal 2005 (fino al 2009 in coabitazione con i socialisti), detta regola e legge per tutta l’Unione Europea nell’indifferenza generale. L’ultima nota arrivata da Berlino pone fine a mesi e mesi di discussione e dimostra, ancora una volta, quanto quello di Mario Monti sia, sempre di più, un fallimento. E’ stato il Ministero delle Finanze ha stoppare l’ampiamento dei poteri per lo Sme, il cosiddetto fondo “salva Stati”, che, nelle intenzioni di Monti e dei suoi tecnici, avrebbe dovuto salvare gli stati in difficoltà. Per rafforzare il salva Stati si era chiesto di approvare una licenzia bancaria per il fondo in modo da poter acquistare in modo illimitato le quote del debito nazionale. La Germania, economicamente più solida di Grecia, Italia, Spagna e Portogallo, non ne vuole sapere di farsi carico del loro fardello debitorio e taglia le gambe allo Sme. Fortunatamente, ci viene da dire, visto che lo Sme prevede la possibilità per l’Ue di commissariare gli stati a prescindere dalla volontà popolare, ovvero a prescindere dalle norme democratiche interne in fatto di elezioni e amministrazione. Mario Monti, per evitare il tracollo completo è volato a Parigi dove, in un bilaterale con Hollande, ha tentato di stringere un asse con la Francia per la salvezza dell’euro. Purtroppo per lui il cartello che annuncia la vittoria tedesca, rischia di essere innalzato anche su Parigi.

PAOLO LUNA


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