NAPOLI - Qualche riflessione sui dati già arrivati dell'affluenza alle urne è necessario, perchè propedeutico a comprendere quello che sarà il risultato di oggi. Alle 22.00 di ieri, domenica 6 maggio aveva votato in tutto il paese il 48.98% degli aventi diritto con un calo, rispetto alle precedenti consultazioni amministrative di 5,87 punti percentuali (si era arrivati al 54,85%). Fino a qui si potrebbe dire tutto e dire nulla. Più interessante è lo scorporo dei dati a livello regionale. Leggendo i dati definitivi, disponibili già da ieri sera sul sito del ministero dell'Interno (www.interno.it), si scoprono circostanze significative. Innanzitutto si vota più al Sud che al Nord e al Centro. Il calo di affluenza è infatti una vera e propria emorragia al nord dove si arriva al massimo della Toscana dove sono rimasti a casa il 9,83% di elettori in più rispetto alle precedenti elezioni amministrative, e, in generale, tutte le Regioni del Nord registrano una affluenza superiore al 50% eccezion fatta per il Piemonte. Vediamo i dati:
PIEMONTE (50,99) -4,73%
LOMBARDIA (49,45) -7,33%
VENETO (49,43) -6,05%
LIGURIA (41,26) -4,53%
EMILIA ROMAGNA (49,26) -8,53%
TOSCANA (41,96) -9,83%
UMBRIA (49,19) -9,05%
MARCHE (47,24) -6,47%
LAZIO (47,97) -7,26%
Questi dati indicano un crollo verticale che potrebbe colpire i principali partiti e, nel caso specifico delle regioni settentrionali, la Lega Nord. L'astensione elevata nelle regioni rosse dovrebbe punire per primo il Partito Democratico, mentre quella del Lazio il Popolo delle Libertà. Nelle Regioni meridionali, alle 22 di ieri sera, si era superato il 50% dei votanti in Campania, Abruzzo, Puglia e Sicilia. In Lucania e Calabria si era superato il 49% e solo in Molise si era al 47,01%. I dati regionali sono i seguenti:
ABRUZZO (51,01) -4,27%
MOLISE (47,01) -2,87%
CAMPANIA (52,61) -3,12%
PUGLIA (51,09) -6,19%
LUCANIA (49,16) -3,92%
CALABRIA (49,78) -4,17%
In Sicilia, come per le altre Regioni a statuto speciale, i dati disponibili sul sito della Regione non consentivano un confronto ma l'affluenza media sull'isola era al 50,52%. Per la Sicilia si considerino i dati locali, più significativi. Palermo ha registrato un -6,88% di affluenza, Agrigento un -3,70% e Trapani un più consistente -7,64%. A Palermo dovrebbero esser puniti gli schieramenti di centro sinistra, che si sono presentati divisi ma, ovviamente siamo alla libera interpretazione. Stamattina si voterà fino alle 15 ma è prevedibile che l'affluenza non vada, nella migliore delle ipotesi, oltre il 65%. Con questi numeri il primo partito italiano sarà quello dell'astensione.
MAFALDA CROCITTI
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