NAPOLI - Continua il dibattito generato dalla domanda di Danilo De Luca, un nostro lettore, sul meridionalismo e la politica. Dopo l'intervento di Nando Dicè, di Insorgenza Civile, lasciamo spazio a Tommaso Romano, Presidente del Partito Tradizional Popolare, ad Agostino Abbaticchio, leader della Confederazione Duosiciliana a Bitonto, e a Enzo Riccio, Segretario Nazionale del Partito Del Sud.
Tommaso Romano
"Tutti noi dobbiamo cedere qualcosa del nostro particolare e ritrovarci insieme per una vera battaglia politica che è civile spirituale e cultuale, per un soggetto unitario che ci rappresenti e con un minimo comune denominatore. Le sigle passano, le idee no".
TOMMASO ROMANO
Agostino Abbaticchio
"Mi permetto di rispondere al Sig. Danilo De Luca.
Innanzitutto ritengo che il Sig. De Luca non abbia seguito in maniera attenta i vari movimenti e gruppi meridionalisti. Questo posso supporlo in seguito alle Sue osservazioni e al voler considerare tutti i movimenti meridionalisti al pari della Lega Padana o Nord.
Considerando i propositi di Italia Prima, movimento facente parte della Confederazione Duosiciliana, non accettiamo alcuna separazione ma, al contrario, una unione. La nostra istanza è di riunire tutte le regioni appartenenti all'ex Regno delle Due Sicilie in un'unica macroregione. Questo al fine di ottimizzare risorse, veicolare al meglio il patrimonio naturale e storico, ridurre tutti i costi amministrativi. Altri esempi di stati confederati li abbiamo in Svizzera e in USA: e non mi sembra che i suddetti Stati stiano tanto male. Pertanto è utile smentire la prima affermazione relativa alla scissione del Sud.
Secondo punto: i Borbone. Molti gruppi e movimenti che inneggiano al Casato dei Borbone lo fanno per affermare una identità territoriale e storica. Nessuno può resuscitare i Borbone come monarchi. Tra le tante proposte fatte durante i vari incontri di meridionalisti, spesso si fa riferimento ad una monarchia costituzionale rappresentativa. Anche in questo caso varrebbe la pena di farsi una cultura ed uno studio su altri Stati che adottano tali forme di governo. E anche in questo caso mi sembra che non se la passino malaccio. Però, in questo caso, dovremmo "staccarci" dall'Italia! Visto che i neomeridionalisti non vogliono staccarsi, ma consolidare e ottimizzare il rapporto con l'Italia, decade l'ipotesi di una monarchia costituzionale rappresentativa.
Ritorno alla macroregione: facciamo due conti sulle nostre risorse e, soprattutto, sulla centralità della nostra terra rispetto a tutto il Mediterraneo. Abbiamo la possibilità di essere il fulcro di tutti i Paesi Mediterranei. Basta solo crederci e iniziare a lavorare sul serio, scrollandoci di dosso 151 anni di vessazioni, colonialismo e falsa storia".
AGOSTINO ABBATICCHIO
Da sinistra Enzo Riccio, Antonio Ciano
e Beppe De Santis del Partito del Sud
"Siamo un movimento nato nel dicembre 2007 a Gaeta e quindi da ca. 5 anni combattiamo per costruire un movimento meridionalista, serio, credibile, con un'organizzazione (siamo presenti in 12 regioni su 20)e non solo con le dichiarazioni ad effetto in attesa dello scoop mediatico, e soprattutto con una base programmatica basata su quattro punti fondamentali:
1) riscoperta e diffusione identità meridionale con diffusione verità storica sul cosidetto "risorgimento", rispetto ad altri con i quali condividiamo la stessa visione sulla "malaunità" del 1861 che ha segnato l'origine della "questione meridionale", crediamo che l'azione culturale da sola non basta, ma sia necessaria un'azione politica che sia sinergica con quella culturale;
2) seguendo la lezione di grandi meridionalisti del passato come Dorso e Salvemini, pensiamo ad un nuovo ruolo autonomo del Sud e al federalismo scritto da Sud e non imposto dal Nord come il federalismo "fiscale"( e come fu imposto nel 1861 il rigido, burocratico ed inefficiente centralismo sabaudo), non puntiamo a separatismi che oggi non vediamo ne' convenienti nel breve termine e soprattutto nemmeno praticabili con metodi pacifici e democratici o a ritorni al passato ad antichi confini o antiche monarchie;
3) siamo distanti anni luce sia dal razzismo della Lega Nord che agli ascari alla Micciche' che nel precedente governo di Berlusconi, Tremonti e Bossi hanno fatto da stampella al governo piu' "filo-nordista" della storia dai tempi di Cavour;
4) rispetto della legalità e lotta senza quartiere a tutte le mafie, per evitare che perduri la colonizzazione del Sud con il solito schema poteri forti del nord - colonia del sud in mano alla mafia-'ndrangheta-camorra col supporto della cattiva politica locale. Per questo motivo abbiamo appoggiato ed appoggiamo le migliori e più oneste esperienze di amministrazione al Sud come De Magistris a Napoli che in un anno ha cambiato il volto della nostra capitale, che era sepolta fisicamente e mediaticamente da cumuli di monnezza.
Con chi condivide le nostre idee, con chi non guarda solo al passato ma voglia anche costruire un futuro che coniughi le nostre tradizioni con la modernità e lo scambio con gli altri popoli e non le chiusure razziste e xenofobe in stile Lega Nord, con chi condivide non solo l'analisi storica dei mali del Sud ma anche e soprattutto il modo per uscirne con una rivoluzione meridionale che sia pacifica, gandhiana e democratica, siamo sempre disposti a dialogare".
Per ulteriori info, basta leggere le nostre news, il nostro programma ed il nostro statuto sui nostri siti e blog sia locali che sito e blog nazionale:
ENZO RICCIO
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