Periodico di attualità, politica e cultura meridionalista

martedì 8 maggio 2012

Il successo del Movimento 5 Stelle. E siamo solo all'inizio...


SAREGO – Sarego è un piccolo comune da 6.587 anime della Provincia di Vicenza. Molto interessante da visitare è la Barchessa di villa Trissino incompleto edificio iniziato da Andrea Palladio a Meldeo, frazione di Sarego. Oltre a Meledo, questo borgo, figlio della Serenissima Repubblica di Venezia, conta tra le frazioni anche Monticello Di Fara (dove sorge La Favorita, altra villa realizzata da Francesco Muttoni, allievo del Palladio) e Meledo Alto. Dai fasti palladiani all’identitarismo veneto il passo è breve visto che proprio alla Favorita, l’oramai ex Segretario della Lega Nord, Umberto Bossi, aveva convocato la seconda sessione del Parlamento del Nord, nel 2007. Domenica e lunedì Sarego ha fatto un passo avanti negli annali della storia di questo Paese quando i suoi abitanti, chiamati ad eleggere il nuovo Sindaco, hanno dato il proprio consenso a Roberto Castiglion, candidato per il Movimento 5 Stelle, movimento nato sotto l’egida di Beppe Grillo che in occasione di queste elezione amministrative ha fatto cappotto e ha messo nero su bianco, anzi scheda nell’urna, la fine della Seconda Repubblica. In realtà Castiglion ha ricevuto il 35,20% dei voti e 1.045 voti, appena venti suffragi in più rispetto al candidato della Civica per Sarego, Giorgio Faedo, fermo a 1.025 e al 34,53%. Staccato il leghista Fabrizio Bisognin che ha preso 404 voti e il 13,61%, “disonorando” così il paese che ospita il Parlamento della Padania. Roberto Castiglion ha segnato un punto importante ma la sua elezione è passata quasi inosservata di fronte all’incredibile affermazione del Movimento 5 Stelle che, in tutta Italia, ha riportato un successo dopo l’altro. In realtà l’affermazione del 5 Stelle era prevedibile grazie anche al suicidio assistito della classe politica di questa Repubblica che, a cominciare da Napolitano, per finire con l’ultimo analista politico, ha tentato di sottovalutare e far dimenticare alla popolazione tutti i problemi e tutte le questioni che, quotidianamente, sono irrisolte e mal gestite proprio dalla politica. Il voto di domenica e lunedì è stato una bocciatura senza appello e una vittoria di Beppe Grillo che ha creduto, fin dall’inizio, al progetto civico di cui si è fatto portavoce. 


I numeri parlano chiaro. Il successo maggiore è stato la conquista del ballottaggio a Parma dove il giovane Federico Pizzarotti ha ottenuto il 19,47% dei consensi lasciando alle spalle il candidato ufficiale del centrodestra. Altro risultato straordinario è quello di Genova, dove Paolo Putti, è stato per alcune ore, candidato al ballottaggio con Doria del centrosinistra ed è stato poi superato dal candidato del terzo polo pur riportando un buon 13,86% dei consensi. Ma non è solo un caso. Basta dare una occhiata ai numeri dei capoluoghi chiamati al voto. Angelo Malerba, candidato ad Alessandria, supera il 12%; Gabriele Zangirolami ad Asti ottiene l’8,21%; Andrea Lanari a Belluno supera il 10%; Ivan Mirenda a La Spezia riporta il 10,70%; Giacomo Del Bino a Pistoia il 10,20%; Gianni Benciolini a Verona supera il candidato del Pdl con il 9,35%; Mirta Quagliaroli a Piacenza è al 9,82%; 


Nicola Emanuele Fuggetta a Monza è al 9,72%, Manuela Isoardi a Cuneo è poco sopra l’8%; Daniela Rosellini a Lucca poco sotto l’8%. Più bassi ma comunque significativi i risultati di Luca Ceruti che a Como ottiene il 4,89%, il 4,30% di Maurizio Buccarella a Lecce, il 2,73% di Paolo Nugnes a Trani, il 2,34% di Enrica Segneri a Frosinone, il 2,09% a Taranto di Alessandro Furnari e l’1,74% conquistato da Rosetta Enza Blundo a L’Aquila. 


In soldoni questo significa che il Movimento 5 Stelle ha conquistato numerosi consiglieri e, dopo Sarego, gioca il tutto e per tutto per la conquista di Parma. La conquista di un grande comune permetterebbe anche di valutare le capacità pratiche degli uomini del Movimento 5 Stelle visto che una delle accuse maggiormente rivolte contro Grillo c’è quella dell’inadeguatezza dei candidati. 


Se i grillini conquistano e sapranno anche governare le città cadrà anche l’ultimo tabù. Nel frattempo la politica, a cominciare da Giorgio Napolitano, fa finta di non vedere. Sentiranno, il prossimo anno quello che per ora si rifiutano di vedere. Con i voti attualmente ottenuti dal Movimento è certa la presenza di Grillini alla camera e al Senato. Forse allora i signori della politica apriranno gli occhi sui loro errori e sulle rovine che hanno lasciato dopo il loro passaggio.

PAOLO LUNA

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