Periodico di attualità, politica e cultura meridionalista

mercoledì 11 aprile 2012

Lettere al Direttore/ La voce del Nord e la speranza per il Sud



Roberto, ho ascoltato il tuo commento e colto la tua amarezza, che io verrei un tantino attutire a fronte del Terronian Festival...
Io sono veneta, e perciò non posso identificarmi con "l'orgoglio padano", e benché non impreparata, sono rimasta amareggiata anch'io dalle vicende della Lega Nord, la creatura geniale e fondamentale di Bossi, che è lombardo.
Noi veneti non siamo tanto padani perchè, come sai, i nostri fiumi di riferimento sono altri, anzi. il Po l'abbiamo sempre temuto e fin dai tempi della Serenissima è stato oggetto di infiniti interventi ad opera della Magistratura delle acque per scongiurare che l'avanzare del suo delta non finisse per impaludare tutto l'alto Adriatico.
I Veneti avevano fondato quarant'anni fa la Liga Veneta, ma siccome non sono nè loquaci nè prepotenti non ebbero seguito e sparirono, salvo i più arditimentosi che, come sappiamo,  si fecero addirittura anni di galera grazie al giudice Papalia (a proposito, recentemente la sentenza di condanna è stata cassata).
Bossi fu perciò un fulmine nato improvvisamente che, per contestare Roma ladrona, seppe far leva sull'orgoglio padano e inventò coreografie e slogan attingendo alle sotterranee radici dei popoli. Allora emersero anche le teorie politiche elaborate da studiosi che fino a poco prima erano per lo più sconosciuti, ma fu l'orgoglio identitario il punto di forza che dilagò coinvolgendo la massa che sembrava sonnolenta. E la Lega fu rapidamente nel Veneto, nel Piemonte, in Liguria e qualcuno, in questi giorni sulla stampa, osservò che Bossi aveva finalmente dato voce al Nord sconosciuto benchè fosse il motore economico del paese, facendolo riemergere dal marasma romano.
Cosa si può dire dopo le vicente cui abbiamo assistito ultimamente? ecco:
1)  che può tramontare un uomo, ma non un mito: un ideale quando si è fatto strada nel cuore della gente non muore più;
2)  che per raggiungere gli obiettivi che via via si sono delineati possibili non si deve mollare al primo ostacolo, occorre costanza e si deve soprattutto tener presente che "l'unione fa la forza";
3) che comunque la correttezza dei comportamenti in chi ricopre ruoli di responsabilità è fondamentale.

Tutto questo, che vale per il Nord, vale anche per il Sud, allo stesso modo, a cui auguro, adeguato ai tempi cambiati, un  Bossi vecchia maniera che riesca a catalizzare la gente per riappropriarsi della sua storia e orgogliosamente imboccare la strada di un nuovo futuro...
per non morire di Monti e spreed e salvare la civiltà che i nostri antenati hanno prodotto.

Caterina Ossi (Vittorio Veneto)

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