NAPOLI - Alla fine Luna Rossa ce l'ha fatta e ha vinto la sua battaglia. Contro ogni pronostico e perfino sfidando i risultati delle prime regate di flotta. L'imbarcazione di cui è armatore Ernesto Bertelli ha trionfato alla tappa napoletana dell'America's Cup World Race. Non influirà, questo risultato sulla Louis Vuitton Cup e nemmeno sulla Coppa America del prossimo anno ma il successo è stato tanto inaspettato quanto straordinario. Piranha, l'imbarcazione magistralmente condotta da Massimiliano Sirena, non ha sbagliato nulla e alla fine di una gara in cui è sempre stata avanti alle altre imbarcazioni ha tagliato per prima la linea di arrivo aggiudicandosi i 50 punti in palio per la regata finale e vincendo la tappa di Napoli. Fino a qui il risultato sportivo. Ora che la kermesse si sta trasferendo a Venezia è tempo di bilanci. Nella Villa Comunale si smontano le attrezzature. Il villaggio della vela si svuota sotto la pioggia e le nere nuvole di questi giorni. Il primo a impegnarsi nella rendicontazione dei numeri è il Governatore Stefano Caldoro. A settembre la Giunta Regionale aveva autorizzato la spesa di 22milioni di euro per l'evento. Questa spesa non dovrebbe essere stata spesa tutta ma Caldoro è intenzionato a dare battaglia a Comune e Provincia sul futuro della Coppa America che ritornerà nel Golfo di Napoli il prossimo anno prima del definitivo trasferimento delle imbarcazioni in California. Avendo versato i contanti distratti dall'Obiettivo Operativo 1.12 finanziato dall'Ue, la Regione, probabilmente già in questi giorni, alzerà le barricate per difendere le opere realizzate e, soprattutto, per pianificare meglio la successiva avventura napoletana della coppa. Primo problema è la scogliera di Mergellina che è stata ribattezzata "usa e getta" mentre per la Regione va mantenuta. Resta poi da decidere l'uso del Molo San Vincenzo e le risorse destinate al Comune e alla Provincia. Il Presidente della Provincia Luigi Cesaro per il prossimo anno vorrebbe valorizzare il litorale flegreo o la parte meridionale del territorio metropolitano tra Portici e Torre del Greco. Infine c'è il Sindaco Luigi De Magistris che si è lanciato in previsioni, forse un pò troppo azzardate, parlando di via Chiaia chiusa al traffico per decisione del popolo napoletano. Resta da chiarire il ritorno economico di tutta la kermesse anche se Caldoro, in una intervista al Corriere del Mezzogiorno ha detto di non pentirsi di nulla di quanto fatto e sulla stessa linea si collocano pure Cesaro e De Magistris. Certo è che l'associazione albergatori per bocca del Presidente Sergio Maione, hanno denunciato un ritorno quasi inesistente anche, e soprattutto, a causa della fretta con cui si è voluta organizzare la tappa napoletana e per la mancanza di un percorso collegato di eventi e celebrazioni che avrebbe consentito un maggiore "sfruttamento" delle presenze in città. Fino a questo momento (mancano i dati finali raccolti dagli organizzatori) il bilancio pare essere in negativo, fermo restando che l'evento sportivo nella sua eccezionalità c'è stato, è stato seguito e avvertito. Dal punto di vista economico pare abbia avuto ragione il movimento politico Insorgenza Civile, almeno su diverse questioni. Nel Dossier che la dirigenza del Movimento aveva presentato all'opinione pubblica napoletana si cita, giustamente, l'errore di destinare i fondi europei per lo sviluppo regionale ad una manifestazione sportiva che, per quanto importante e di carattere globale, non doveva sottrarre risorse allo sviluppo specie in una Regione come la Campania. Altra questione centrale è stata l'esagerata cerimonia di apertura della manifestazione. Al di là della spettacolarità delle regate, non si correva la Coppa America e spendere 500mila euro per una serata di piazza è stato fuori luogo. Altro elemento approfondito nel dossier di Insorgenza Civile (consultabile integralmente al sito www.insorgenza.it) è l'assenza di numerosi consorzi e produttori alimentari e di artigianato locale nonostante gli impegni assunti dalle delibere dell'amministrazione comunale volte alla valorizzazione della produzione locale. Oltre questi punti anche altri quesiti più tecnici e domande politiche rivolte alle autorità. Insomma, il movimento guidato da Nando Dicè ha centrato parecchie questioni che rischiano di far molto discutere e riflettere, si spera, amministrazioni e pubblica opinione.
MAFALDA CROCITTI
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