NAPOLI - Udite, udite, 'o Rre è turnat'! Per Re intendiamo l'ormai trapassato Governatore della Regione Campania (e ancor più trapassato Sindaco di Napoli) Don Antonio Bassolino. Il suo Regno è stato quello della mala amministrazione, della criminalità diffusa, dei cantieri infiniti e della, tanta, tantissima, munnezza, lasciata a marcire per le strade di Napoli e di numerose altre contrade campane. Il Re in questione è tornato a parlare non dall'oltretomba ma dal suo buen retiro (forzato) partenopeo e, giacchè si trovava, ha pensato bene di rilasciare la sua prima uscita pubblica in occasione del primo anniversario dell'ascesa al trono di Luigi De Magistris la cui vittoria, è bene ricordarlo, segnò la sconfitta di Andrea Cozzolino che sarebbe stato, dopo Rosa Russo Iervolino (per gli amici "the Voice"), la terza incarnazione di Bassolino. Inutile dire che il redivivo Antonio non ci è andato leggero nel giudicare il primo anno di amministrazione De Magistris. L'occasione che ha consentito l'attacco è stata la presentazione del libretto "Demagogistris" scritto dal giornalista Alessandro Iovino. La presentazione è avvenuta in pompa magna alla presenza di tutto il carrozzone bassoliniano, e non solo. Presenti in platea, ad ascoltare le parole del redivivo, Tino Santangelo (ex vicesindaco), Nicola Oddati (ex assessore), Gennaro Mola (ex assessore), Eduardo Cicelyn (ex direttore del Madre), Gianni Improta (ex calciatore del Napoli), Alberto Patruno (ex presidente della II Municipalità), Valeria Casizzone (direttrice dell'Ente autonomo Volturno), Ernesto Paolozzi (Filosofo), Marco Mansueto (capogruppo Pdl in consiglio comunale), Fausto Corace (consigliere socialista). "Ad un anno dalla vittoria di De Magistris - ha tuonato Bassolino - circolano solo testi apologetici. Ora ce n'è uno critico che mi ha incuriosito. Mi preoccupa molto il dato dell'astensionismo registrato alle amministrative che ha premiato tutti i sindaci di minoranza, nessuno al di sopra del 50%. Si tratta di una spia di allarme che incombe sulle prossime elezioni politiche". E ancora, ha rincarato la dose: "Egogistris è più ego che demagogia. Mi impressiona la sua capacità di autocelebrarsi. Critica chi lavora con lui, assessori e tecnici e crede di essere l'unica voce del popolo eletto dai cittadini. Sui rifiuti ha fatto la stessa cosa che facevo io, con la differenza che ha fatto l'accordo con la differenza che lui ha scelto di mandarli in Olanda, io in Germania". Quello su cui Bassolino non transige, è la battaglia culturale. Ha una risposta per tutto. Il Madre? E' stato depauperato. Le nuove mostre? Niente in confronto a quelle che si organizzavano ai suoi tempi. La chiusura del consolato inglese? Una perdita irreparabile. Ma insomma De Magistris per Bassolino, chi è? "Un arrogante che deve smettere di fare lo sbruffoncello". Fino a qui il giudizio di Bassolino. Adesso due parole sull'intervento del redivivo. Premesso che De Magistris non è esente da critiche e che anche lui di errori ne ha commessi parecchi (ultimo in ordine di tempo è la gestione della Coppa America), è anomalo e fastidioso sentire parlare di queste cose Bassolino, che ha incarnato per venti anni la peggiore politica possibile. Elogia la contestazione culturale al potere ma dimentica che ha fatto causa al giornalista Luca Ferrara per i suoi libri anti bassoliniani. Elogia la cultura ma non parla degli sprechi della sua era. Per non parlare dei rifiuti. Ecco, non ne parliamo. Ma peggio di Bassolino è riuscito a fare il Popolo delle Libertà degnamente rappresentato in quella circostanza dal commissario regionale del partito Francesco Nitto Palma (ex Ministro della Giustizia) il quale, nientemeno, ha offerto a Bassolino la gratuita iscrizione al Pdl. E' vero, è successo. Probabilmente si trattava di una battuta ma ai presenti e ai non presenti non ha fatto ridere. Da gran signore la risposta dell'interessato: "Sono e resto nella collocazione dove ho sempre militato". Insomma, anche Bassolino riesce a svettare sulle macerie del Pdl, il che è tutto dire.
PAOLO LUNA
Hanno ancora il coraggio di presentare Bassolino ai napoletani come un amministratore preferibile a De Magistrise. I napoletani hanno dimostrato di avere la memoria incredibilmente corta e una grande ingenuità partecipando a questo referendum. Ma scusate vi siete dimenticati dell’emergenza rifiuti, di come centinaia di milioni sono andati ad arricchire gli amici dell’allora commissario straordinario all’emergenza rifiuti Antonio Bassolino. Durante l’udienza preliminare.[1][2] i PM Noviello e Forleo contestarono che l’emergenza rifiuti era stata l’occasione per far guadagnare cifre «inimmaginabili » a chi lavorava al commissariato straordinario, dove durante la gestione Bassolino i subcommissari ricevettero compensi pari anche a novantacinquemila euro al mese. I vertici di Impregilo e alcuni ex rappresentanti del commissariato si sarebbero letteralmente arricchiti: il subcommissario Vanoli percepiva un milione e cinquantamila euro all’anno, i subcommissari Paolucci e Facchi, compensi tra gli ottocento e i novecentomila euro. Ci siamo dimenticati di come, Questi signori, hanno alimentato l’emergenza per fare in modo che il flusso di milioni dalle casse dello stato non si fermasse? Ci siamo dimenticati del buco di bilancio che ha lasciato nelle casse della regione di 13 miliardi di debiti fatti coi soldi pubblici. Come non ricordare il buco nelle casse comunali per incassi fittizi e bilanci gonfiati fatti dalle amministrazioni di centrosinistra, un buco 850 milioni ereditato dalla giunta De Magistris e che l’attuale sindaco è riuscito quasi per miracolo a pareggiare pur non avendo nulla in cassa per sanare i debiti e sotto un regime di tagli agli enti locali che non si era mai visto nel nostro paese.
RispondiEliminaUn risultato questo che parla chiaro della conduzione seria e onesta di questa amministrazione. Non ci dimentichiamo, poi, dei 28 milioni sottratti al bilancio della regione per aver effettuato con la Banca UBS, presso cui lavora il figlio Gaetano Bassolino, operazioni economiche a svantaggio della regione. e potremmo, ancora, continuare di questo passo e, anche se non è andato in galera perchè le condanne sono cadute in prescrizione, è ridicolo ed autolesionista che noi napoletani si sia ancora lì a fare il tifo per gente pronta a tornare all’attacco di quello che resta dei beni comuni.
Qualcuno si è chiesto come mai questa FARSA DEL REFERENDUM proprio ora che la finanza europea e internazionale spinge alla privatizzazione delle municipalizzate?
Queste ultime sono state individuate dalle agenzie di valutazione finanziaria come la vera ricchezza dell’italia, ancora più dei gioielli di famiglia come le Poste, Finmeccanica, Iri, ecc. che pure andranno vendute a prezzi stracciati a investitori esteri con la scusa che bisogna risanare il debito pubblico. Il fatto è che al piano di privatizzazioni si oppone strenuamente De Magistris, piano che, invece, è caldeggiato dal “PARTITO UNICO DEGLI AFFARI-fatti sulla pelle delle istituzioni e dei cittadini”. Il partito unico di centrodestra-centrosinistra che spinge, pure, per il vecchio piano di costruzione degli inceneritori, anche questo, fermamente respinto da De Magistris. Questa è la lettura da dare agli attacchi che si stanno orchestrando a scapito della giunta comunale.
Vi prego….. svegliamoci !!!
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