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mercoledì 20 giugno 2012

Con 155 sì, Lusi va in galera. Il palazzo si salva col voto palese


ROMA - Il voto palese, come previsto, affossa Luigi Lusi e salva il palazzo dall'ira popolare. Fino all'ultimo si è stati in bilico sulla tipologia di voto a cui si sarebbe sottoposta l'aula del Senato. Un problema non indifferente che rischiava di far saltare il Palazzo a causa degli effetti già annunciati. Lusi ci sperava e da giorni andava ripetendo che il voto segreto era l'ultima spiaggia per lui, un voto, quello segreto, a cui il Senato non avrebbe potuto sottrarsi perché da sempre, per prassi, di fronte alle richieste di arresto, le camere scelgono con voto segreto per lasciare libertà di coscienza ai propri deputati. Era già capitato con i deputati Papa e Cosentino. Recentemente il Senato ha salvato De Gregorio. Invece i responsabili dei partiti hanno giocato bene le proprie carte per sacrificare, sull'ara di Palazzo Madama, il collega Luigi Lusi di cui la Procura di Roma ha chiesto l'arresto cautelativo a margine dell'inchiesta sull'uso dei fondi della Margherita che, secondo la magistratura, sarebbero stati distolti dall'attività politica a vantaggio di interessi personali (di Lusi, Bianco e Rutelli che sono indagati assieme all'arrestato). A cominciare bene è stato il Popolo della Libertà che, a seguito di una riunione interna al gruppo parlamentare, ha scelto di non partecipare al voto, decisione subito sposata dall'ex alleato Lega Nord. Insieme Pdl e Lega dispongono al Senato della maggioranza assoluta dei seggi eredità della vittoria elettorale del 2008, non intaccata dalle scissioni di Fini che, alla Camera, hanno indebolito la vecchia maggioranza politica. L'uscita del centro destra è stato un avviso molto chiaro al centrosinistra, in particolare al Partito Democratico che non si è potuto tirare indietro alla sfida degli azzurri. Sia Follini che Zanda, che Serra hanno, uno dopo l'altro, espresso voto favorevole alla mozione della Giunta per le autorizzazioni che, all'unanimità, aveva approvato la richiesta della magistratura di arrestare Lusi. Insomma tutto sarebbe dipeso dalla tenuta del centrosinistra e la questione non era affar semplice. L'Italia dei Valori avrebbe votato per l'arresto anche a scrutinio segreto ma come avrebbe reagito il Pd, all'interno del quale sono numerosi gli ex membri della Margherita? Lusi, nei giorni scorsi non è stato silenzioso. Ha lanciato più di un avviso ai suoi ex compagni di partito avvisando che ne avremmo viste delle belle se fosse stato arrestato. In pratica, avrebbe inguaiato molte persone. Il voto segreto avrebbe salvato Lusi. Il voto palese lo avrebbe condannato all'arresto. Alla fine il Presidente del Senato, Renato Schifani, ha comunicato l'inizio delle votazioni con voto palese. Lusi aveva detto nelle sue dichiarazioni precedenti le operazioni: "Se si vota con il voto palese invito i miei amici a non votare contro l'arresto per evitare di finire sulle liste di proscrizione". Lo hanno accontentato. Sono stati 155 i favorevoli all'arresto, 13 i contrari e 1 astenuto. I contrari sono nomi noti, molti dei quali già alle prese con vicende giudiziarie. Tra questi i dissidenti del Pdl Diana De Feo (la moglie di Emilio Fede), Sergio De Gregorio, Marcello Dell'Utri, Piero Longo, Marcello Pera e Guido Possa. I senatori del gruppo Coesione Nazionale Valerio Carrara, Mario Ferrara, Salvo Fleres, Elio Palmizio e Riccardo Villari. Il repubblicano Antonio Del Pennino e Alberto Tedesco (ex assessore alla Sanità della Regione Puglia scampato anche lui agli arresti ed ex Senatore del Partito Democratico) entrambi iscritti al gruppo Misto. Si è astenuto l'ex leghista Piergiorgio Stiffoni e non ha votato Francesco Rutelli coinvolto nell'inchiesta della Procura di Roma. Subito dopo il voto, Lusi si è fatto consegnare dai funzionari dell'aula il registro dei votanti e i voti espressi, ha segnato alcune cose sulle carte e, dopo aver chiuso tutto nella borsa ha lasciato il Senato, senza proferire parola con nessuno, da una uscita secondaria per raggiungere la sua casa di Genzano. Nel frattempo la ratificazione dell'aula è arrivata alla Procura di Roma dove gli inquirenti hanno mandato le forze dell'ordine a prelevare Lusi nella sua abitazione. Prima di finire nelle mani dei finanzieri che lo avrebbero scortato a Rebibbia Lusi ha proferito qualche parola con i giornalisti che lo aspettavano al varco: "Ho ancora molto da raccontare ai Pm". Qualcosa ci dice che siamo solo all'inizio di una vicenda che farà tremare il palazzo per tutta l'estate.

ROBERTO DELLA ROCCA

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