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giovedì 14 giugno 2012

Respingimenti, l'accordo che Monti non vuole rendere noto



ROMA - "Tripoli, bel suol d'amore" era la canzone che 100 anni fa veniva cantata a più non posso per inneggiare la conquista della Libia in corso. A distanza di un secolo non si canta più ma con i libici si fanno affari e accordi. Ci avevano abituato sia Prodi che Berlusconi agli affari e agli accordi con il "simpatico" vicino, il Colonnello Muhammar Gheddafi, ma, stando alla denuncia di Amnesty International, organizzazione che regge le fila del movimento di controllo sulle violazioni dei diritti umani nel mondo, anche il Governo tecnico non fa eccezione a questa prassi. La differenza sta nella sobrietà con cui Mario Monti avrebbe autorizzato il Ministro degli Interni Annamaria Cancellieri a sottoscrivere un protocollo di Intesa con il Consiglio Nazionale di Transizione libico sulla questione dei migranti. L'accordo, firmato il 3 aprile e rimasto segreto per volontà del Governo Monti, è stato svelato da Amnesty che, probabilmente, ne ha avuto contezza da fonti d'oltre mediterraneo. Il rapporto pubblicato a Bruxelles ha titolo "Sos Europe" e riguarda i controlli in materia di immigrazione sui diritti umani. L'accordo tra l'Italia post Berlusconiana e la Libia post Gheddafiana prevede di limitare il flusso dei migranti. La visita della Cancellieri a Tripoli non era passata inosservata visto che lo stesso Ministro, accolto dal leader del governo provvisorio Mustafa Abdul Jalil, era stato causa elle preoccupazioni di Amnesty che aveva scritto alla Cancellieri facendole presente che lo sviluppo degli accordi tra Italia e Libia dovevano tenere conto della drammatica situazione del paese. La Libia, liberatasi dal tiranno, stenta a trovare la pace. La giustizia di regime ha lasciato spazio alla giustizia sommaria. Dalla morte di Gheddafi i sostenitori dell'ex rais vengono quotidianamente bersagliati, arrestati, arrestati e assassinati, nonostante la paventata pacificazione auspicata dal governo provvisorio che, composto anche da ex ministri gheddafiani, non ha mosso un dito per fermare le violenze. Al caos libico si aggiunge la questione dei migranti sub sahariani, provenienti dall'Africa centrale e meridionale e che trovano, in Libia, il principale punto di partenza per il loro viaggio della speranza verso l'Europa. Migliaia di persone che si riversano in un paese in crisi, in un clima di guerra, in condizioni disperate. Secondo Amnesty questi potranno essere respinti quando, una volta imbarcatisi dalle coste libiche arriveranno in acque italiane. Questo il contenuto del protocollo. Storia vecchia quella dei respingimenti. Resta una domanda. Perché silenziare l'opinione pubblica? Facile la risposta. Come giustificherebbe l'adozione di un provvedimento simile verso forze politiche che sostengono il Governo e che, nel recentissimo passato, si sono dichiarate contrarie ai respingimenti? Pensare che il Pd di Bersani e l'Udc di Casini possano benedire la politica dei respingimenti è strano. E cosa dire dell'Unione Europea che negli anni scorsi ha tempestato di raccomandate e lettere di denuncia il Governo italiano quando si mise d'accordo con Gheddafi per respingere i migranti. Per il momento il Governo tace. Nè Mario Monti nè Annamaria Cancellieri si sono espressi sulla denuncia di Amnesty. Tacciono anche i politici e tace anche l'Europa. Forse è vero che la sobrietà fa la differenza. Anche nei respingimenti.

FAUSTO DI LORENZO

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