COSENZA - Alla
fine è arrivato il tanto atteso piano relativo all’emergenza rifiuti in
Calabria per l’estate in corso: presentato dal commissario delegato per l’emergenza
ambientale nella regione, Vincenzo
Speranza, sarà già attivo dal 2 luglio e si prolungherà fino al 15
settembre, con discariche ed impianti aperti anche il sabato e la domenica. Nel
territorio cosentino la discarica di Cassano allo Ionio riceverà i rifiuti di
altri diciassette comuni e quella di san Giovanni in fiore, gestita dal
consorzio ‘Valle Crati’, potrà essere usata da diversi comuni della provincia. A
Scalea si aprirà una stazione di trasferenza, così da alleggerire l’impianto di
Rossano dai conferimenti di rifiuti, che avevano creato lunghe file di camion già
durante l’estate scorsa. Si incentiverà l’uso di altri impianti nel crotonese,
come quello della Sovreco e di Scala Coeli, in seguito, alle indagini circa le
possibilità di utilizzo. Previsto anche un sensibile alleggerimento del lavoro
dell’impianto di Siderno con la riapertura della discarica di Casignana, sotto
sequestro dal novembre 2011. Risposte di speranza anche per i lavoratori della
Tec-Veolia, rassicurati sul loro futuro
lavorativo dallo stesso commissario. Sarà dura risollevarsi per la regione
calabrese, alle prese da tempo con sequestri e dissequestri, imputati e
condannati, che hanno fatto del loro ‘regime’ una fonte di arricchimenti e
traffici illeciti di rifiuti pericolosi. Crisi aggravata dal sequestro della
discarica di Alli nel catanzarese, per cui è stato coinvolto Graziano Melandri, l'ex commissario per
l'emergenza rifiuti in Calabria su presunti gravi illeciti in materia fiscale
ed ambientale, e dall’ultimo di Pianopoli, nel maggio scorso, nel quale sono
stati conferiti rifiuti provenienti dalla Campania. Crisi perciò prorogata di
un altro anno in merito ai gravi dissesti idrogeologici
che hanno interessato la regione negli ultimi anni e che lega, in una catena
interminabile di emergenze rifiuti, il centro, a partire dal Lazio, passando
per la Campania fino alla Sicilia. Con proteste per aree da tutelare, come il
caso della discarica nel
Lazio, nei pressi del
sito Unesco di Villa Adriana, e l’attuale questione Pian dell'Olmo, sito provvisorio per la maxi discarica romana Malagrotta, fino all’esasperazione dei
palermitani per i rifiuti sempre più ‘insormontabili’, si comprende come ormai
il destino dell’essere sud sia diventato quello di vedere le proprie bellezze intrappolate
in uno stato di emergenza senza fine.
FRANCESCA CAMPAGNIOLO
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