NAPOLI - La scuola si confronta con il futuro. Questo il senso della “Smart
Education & Technology Days”, iniziativa culturale e didattica che si è
svolta, su iniziativa della rivista telematica “Hi Tech Paper.it”, a Napoli nei saloni della Città della Scienza
il 28 e il 29 marzo. Di quali spazi avranno le nuove tecnologie nel mondo della
formazione scolastica hanno parlato tre insegnanti, Michele Ioffredo dell’Iti
Giordani di Napoli, Gennaro Piro, della Media Marotta di Napoli, e Salvatore
Cuomo, del Liceo Manzoni di Caserta che sono stati soprannominati per l’occasione
“i tre tenori dell’open source” proprio per l’ampio spazio che hanno lasciato,
nelle loro spiegazioni, al tema dei sistemi operativi liberi. Ioffredo ha
illustrato alle centinaia di ragazzi richiamati dall’evento, un innovativo modo
per emulare una lavagna interattiva multimediale grazie ad un WiiLD OS, sistema
che constente di trasformare un semplice proiettore (con l’ausilio di una penna
infrarossi, un pc con connessione bluetooth e uno wiimote, controller della Wii
Nintendo) in una Lim. Gennaro Piro ha invece esposto come l’utilizzo di open
source può contribuire a riutilizzare macchine non più performanti con il
mercato che possono essere utilizzate per le esigenze delle scuole primarie
consentendo risparmio e qualità dell’offerta formativa. Molto apprezzata la
relazione di Salvatore Cuomo che ha presentato Minus, open source elaborato
proprio presso il Liceo Manzoni di Caserta. Questo programma consente di
gestire in modo efficiente e pratico tutte le esigenze di soggetti privati e
pubblici, scuole comprese. Lo sforzo dei tre tenori, condiviso ormai da molti
protagonisti del mondo dell’istruzione e della tecnologia, è quello di educare
i giovanissimi all’uso dei sistemi non proprietari (come ad esempio Windows e
Apple) per favorire la maggiore diffusione possibile di sistemi alternativi
altrettanto efficienti. “Da Napoli abbiamo voluto lanciare un progetto che
prenderà nome di Rete delle Scuole virtuose, volendo raccogliere in un unico
gruppo tutte le scuole italiane che sono intenzionate a seguire il metodo
europeo di sviluppo delle tecnologie tramite l’uso di Linux, l’operatore open
source che consente di massimizzare l’efficienza delle strumentazioni
tecnologiche e, allo stesso tempo, garantire la sicurezza dai virus informatici
e un sensibile abbattimento dei costi di gestione dei laboratori informatici”
ha dichiarato al Giornale del Sud il professore Cuomo del Liceo Manzoni di
Caserta. In questo progetto di sviluppo costante e continuo la scuola può e
deve essere coinvolta proprio perché capace di veicolare i messaggi giusti a
intere generazioni di futuri adulti. Il viaggio della generazione “open” parte
dal Sud.
PAOLO LUNA
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