S.A.R. la Principessa Beatrice di Borbone Due Sicilie (foto rinaldi)
CASERTA – Piccola premessa: il seguente editoriale è una
attestazione di fede monarchica e borbonica e sono pregati di astenersi
repubblicani, giacobini, savoiardi et similia. Sono da poco passate le 19.00
quando, al Belvedere di San Leucio, un gruppo di sei persone prende congedo da
una distinta signora bionda diretta a Napoli. Quella distinta persona è Sua
Altezza Reale la Principessa Beatrice di Borbone Due Sicilie, e tra quei sei
fortunati patrioti ci sono anche io. La Principessa è reduce da una faticosa marcia
forzata di quattro giorni durante i quali ha accompagnato tra Napoli e Caserta,
una troupe della televisione francese France2 che sta girando un documentario
sui siti Borbonici e sulle bellezze del Sud. Questa faticosa marcia di quattro
giorni è stata per noi sei, fortunatissimi, una piacevole passeggiata, un onore
e un piacere. Non è il primo contatto con Casa Borbone. Avevo già avuto il
grandissimo onore di stringere la mano e scambiare due parole con S.A.R. il
Principe Carlo, Duca di Castro (correva l’anno 2010), e pensavo di aver
raggiunto il massimo degli onori possibili. Poi qualche mese dopo l’onore di
fare da “scorta” alla stessa Principessa Beatrice nel corso di una visita di
poche ore a San Leucio. E infine questa intensa quattro giorni. I dettagli
della visita sono nella galleria fotografica in un altro post correlato. Le emozioni sono nel cuore. Qualche
riflessione si impone e non posso fare a meno di esternarla.
Ciò che colpisce è toccare con mano l’amore (ricambiato) che
Casa Borbone Due Sicilie nutre per la propria Patria. Non è una questione
politica. E’ una questione affettiva. Un elemento già emerso durante le visite
dei Duchi di Castro. L’amarezza che viene dall’analisi delle condizioni del Sud
e la ricerca di ogni possibile soluzione concreta ai suoi problemi, è sempre
presente in ogni momento della visita di S.A.R. la Principessa Beatrice. Non
stupisce solo l’amore di Casa Borbone verso il Sud ma anche le continue,
incessanti e spontanee manifestazioni d’affetto dei Popoli delle Due Sicilie
verso Casa Reale. Dai funzionari della Reggia di Caserta agli abitanti della
Vaccheria, dalle scolaresche in visita ai politici e amministratori locali,
tutti, professionisti, impiegati, casalinghe, imprenditori, commercianti e
pensionati, tutti vogliono parlare alla Principessa. Tutti vogliono vedere la
Principessa. E S.A.R., dimenticandosi della stanchezza concede sorrisi e saluti
a tutti, nessuno escluso.
La dimostrazione di questo rapporto di amore tra Casa
Borbone e le Due Sicilie è data dalla profonda conoscenza dei problemi del
territorio e dalla conoscenza dei momenti importanti. Una data su tutte ha
scandito questa visita di Beatrice di Borbone, il 29 marzo, giorno in cui si
svolgerà il terzo atto dell’asta pubblica del Real Sito di Carditello, luogo
verso cui ogni Napoletano dovrebbe nutrire profondo rispetto, rappresentazione
quanto mai viva della cattiva attuale gestione del Sud. Ebbene per S.A.R. il
rammarico è uno soltanto, il non poter essere qui il 29, giorno dell’asta per
conoscere in presa diretta il risultato della gara. Sapere chi ha comprato e
quali saranno i destini di quella che, in un tempo neanche troppo lontano, era
una fattoria modello per tutta l’Europa.
E’ stato profondamente significativo quanto ci ha raccontato
S.A.R. circa due “cimeli” che conserva nelle stanze della sua casa privata. In
un quadro, appeso ad una parete, un ramo di mimosa seccata. Su un tavolo un
pezzo di roccia nera. La mimosa del quadro viene da una pianta del Parco di
Carditello, omaggio di un simpatico e attento sorvegliante che aveva notato lo
stupore di Beatrice di Borbone alla vista dell’albero abbondantemente fiorito
durante una visita qualche anno addietro. La roccia è un pezzo della famosa isola
Ferdinandea, o Nerita. L’isola, emersa dalle acque del Mediterraneo al largo
della costa siciliana, fu al centro di dispute diplomatiche tra Inghilterra e
Regno delle Due Sicilie agli inizi degli anni ’30 dell’Ottocento. Dopo qualche
mese, come naturale è per un’isola vulcanica come Ferdinandea, il suolo
roccioso si è sgretolato sotto la forza delle onde marine e i pezzi di roccia
sono tornati sul fondo. Durante una sua visita in Sicilia, guidata da
compatrioti efficienti e fidati, si è recata in mare dove sorgeva l’isola e ha
ricevuto il dono appena prelevato dal mare.
E l’ultima riflessione irrinunciabile prende spunto dalla
vexata quaestio della cittadinanza onoraria di Caserta. Al di là di ogni
possibile disputa dinastica bisogna ragionare sul significato delle parole. La
cittadinanza onoraria è un “onore” che viene concesso a pochi profondamente
benemeriti. La benemerenza si acquista o per un singolo atto di valore, per
l’impegno della persona o per le sue opere. Unica condizione che tutto quanto
valga per la benemerenza sia strettamente connesso alla città. E’ fuori
discussione che l’amministrazione comunale di Caserta abbia commesso uno
scivolone nell’avviare la pratica per “premiare” il Principe Don Pedro di
Borbone Spagna. Senza nulla togliere a questo esponente della famiglia spagnola
dei Borbone, discendente anch’esso dai Sovrani delle Due Sicilie, va detto che
Don Pedro con Caserta non c’entra nulla. Non c’entra nulla per motivi di
nascita. Non ha compiuto imprese o realizzate opere che esaltino la città di
Caserta in qualche modo. A dircela tutta in onestà, non è mai stato né a Napoli
né a Caserta. Allora il motivo di questa cittadinanza? Nessuno. Dunque è
ipotizzabile, oltre che auspicabile, che in sede di successiva analisi la
proposta della giunta sia bocciata. Al suo posto, invece, è fortemente
auspicabile che la cittadinanza onoraria sia concessa in maniera rapida e per
meriti incontestabili a S.A.R. la Principessa Beatrice di Borbone Due Sicilie,
sorella di Carlo Duca di Castro, Capo della Real Casa di Borbone Due Sicilie.
La Principessa, solo negli ultimi anni, è stata presente a Caserta nel 2010,
chiamata ad inaugurare la restaurata Castelluccia, nel 2011, quando ha portato
in visita a Caserta e San Leucio un gruppo numeroso di imprenditori stranieri
per mostrare loro le bellezze e le possibilità di sviluppo di Terra di Lavoro
(questo sì che significa fare l’ambasciatrice di una città nel mondo!) e in
questi quattro giorni appena trascorsi.
Lo storico francese Jean Paul Desprat, accompagnatore di
S.A.R. in questo recente tour, al momento del congedo ci ha ringraziati
parlando di giorni “mémorable”. Aveva ragione il Professore e sono convinto che
altri giorni memorabili verranno.
ROBERTO DELLA ROCCA
P.S.
Per la serie “troppo bello per essere vero” dopo la visita
di quattro giorni della Principessa Beatrice di Borbone, Caserta ospiterà
(purtroppo) il Re d’Ita(g)lia Giorgio I Napolitano che celebrerà l’aereonautica
militare e, nel pomeriggio, effettuerà una visita privata al Museo Campano di
Capua. Come ai tempi della nobiltà nera, oggi sarà giorno di lutto. Finestre
chiuse e drappi neri. Dopo la luce, il buio.
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