Il Giornale del Sud prosegue il suo viaggio nel Sud al voto e incontra uno dei responsabili politici della Confederazione Duosiciliana, organismo politico nato dall'incontro di 4 movimenti (Insorgenza Civile, Comitati Due Sicilie, Italia Prima e Movimento Meridionale), che presenta un proprio candidato sindaco per le amministrative di Bitonto. In attesa delle politiche del prossimo anno.
BARI – La Puglia è un laboratorio politico interessante. Una
Regione-laboratorio non solo politico perchè continuamente offre tutta una
serie di spunti, fatti, idee e personaggi finiti sotto l’occhio benigno o
maligno (a seconda dei casi) della pubblica opinione. La Puglia è Cito e
Vendola, è Emiliano e Poli Bortone, è Fitto e Stéfano, è Tarantini e Tedesco ma
è anche Punta Perotti, Arbore, Banfi, la taranta, Zalone, il Petruzzelli e via
discorrendo. Tutto un mix incredibile il cui risultato è una spettacolare
Regione di antichissima storia. La Puglia sarà anche la sede di un esperimento
politico “particolare” perché è la Regione dove riceverà il battesimo del fuoco
la Confederazione Duosiciliana, l’organizzazione politica che è nata a seguito
dell’accordo tra diversi movimenti culturali e politici (Italia Prima,
Insorgenza Civile, Comitati Due Sicilie e Movimento Meridionale anche se altri
gruppi della Daunia e del tarantino sono pronti a farsi avanti) e che ha
deciso, e non a caso, di presentarsi alla platea elettorale nella città simbolo
del meridione revanscista: Bitonto. Là dove cominciò la storia della Napoli e
Sicilia borbonica (nel 1734 Carlo di Borbone vi sconfisse gli austriaci e, come
ricorda l’obelisco celebrativo, restituì l’indipendenza “vera” all’Italia)
parte una nuova storia, o almeno si spera possa ripartire la riscossa. In
questo viaggio ci accompagna una persona distinta, un pugliese col cuore, e lo
si capisce quando ci spiega il suo punto di vista. Michele Ladisa è il leader
di Italia Prima e uno dei massimi responsabili della Confederazione
Duosiciliana. “L’esperienza confederativa ci è stata suggerita dal giornalista
Lino Patruno che ci ha messo davanti a responsabilità personali dei meridionali
e ci ha invitato nel suo ultimo libro (Fuoco del Sud, ndr) a darci da fare per
cambiare questo stato di cose. Da quel momento la Confederazione l’abbiamo
sentita come un vero e proprio obbligo e abbiamo deciso di condividere assieme
agli altri compagni di viaggio alcuni punti programmatici che vogliamo portare
avanti in ogni modo”. Tra i punti che Ladisa ci espone due sono quelli che
riteniamo significativi anche per la spiegazione che ne da. Da una parte lo
studio per introdurre una moneta alternativa all’euro e la seconda,
l’istituzione di una macroregione meridionale che raccolga le vecchie province
facenti parte del Regno delle Due Sicilie. “Oggi sarebbe anacronistico parlare
di indipendenza tout court visto che il pugliese, l’abruzzese, il lucano e il
siciliano non sanno di condividere secoli e secoli di storia e tradizioni
comuni assieme ai campani e ai calabresi. Prima bisogna recuperare la vecchia
dimensione geopolitica delle Due Sicilie e poi si potrà procedere ad un
ulteriore fase di rivendicazione” sostiene Ladisa.
La Confederazione ha
intrapreso dunque la sua marcia e adesso, dalle parole dei programmi punta alla
pratica lanciandosi nella conquista di una città. Il vero ostacolo,
paradossalmente, è l’attuale clima politico. I sondaggi e le inchieste
raccontano un paese che ha perduto la bussola. Nei sondaggi il governo tecnico
di Mario Monti vola con percentuali di gradimento altissime. Poi però è un
lamento continuo e Michele Ladisa centra il vero problema. “Il problema dei
sondaggi è quello di capire quale ambienti sono interpellati, quali domande e
chi le fa queste domande – sostiene il responsabile di Italia Prima – Io ritengo
che stiamo intercettando una larga fetta di scontenti rappresentata da quella
larga base di astensionisti che sono in aumento a causa della palese
inefficienza della politica. La nostra proposta è molto forte e sta
solleticando l’interesse della gente. Credo che saremo in grado di riuscire ad
intercettare questo malcontento e siamo sicuri di arrivare preparati all’appuntamento
elettorale delle politiche del prossimo anno”. E il tempo pare essere ormai l’unico
vero nemico della Confederazione. L’intero quadro politico vive questo
appuntamento amministrativo come una grande prova per la messa in moto delle
macchine elettorali in vista delle politiche del 2013, una vera e propria sfida
per una piccola formazione come la Confederazione. “La verità è che siamo
davanti ad una svolta – sostiene realisticamente Ladisa – non vogliamo
presentarci alle politiche con la convinzione di andare a Roma ma vogliamo
essere presenti per avere la possibilità di lanciare i nostri appelli e
dimostrare a tutta l’Italia che il Sud è vivo e che vuole cambiare. Puntiamo a
presentare la nostra lista alle politiche ovunque riusciremo a raggiungere l’obiettivo
delle firme e, al momento, diamo per certa la nostra presenza in Puglia,
Campania, Basilicata e Calabria. In Sicilia il problema è quello di ragionare con
le diverse formazioni e, per evitare di fare una scelta di campo che ci possa
poi precludere il dialogo con altre formazioni dobbiamo ben ponderare le
opportunità”. Una cosa è molto chiara nel discorso della Confederazione. Il
nemico numero uno è il sistema Italia, fatto di malapolitica, pessima
burocrazia, corruzione diffusa e servizi assenti. “Noi eravamo e siamo molto
critici davanti a tutte quelle patacche
che si stanno spacciando a livello nazionale come salvatori della patria. A scanso
di equivoci sappiamo bene che le patacche sono sia a destra che a sinistra.
Vendola governa la Regione con lo slogan la Puglia migliore ma noi pugliesi
vediamo una Puglia di ospedali chiusi, ticket che si chiedono anche ai
disoccupati, la Puglia di Tedesco, sul cui operato il Governatore non poteva
non sapere. Emiliano è la stessa cosa. Una volta ricostruito il Petruzzelli
immediatamente il Governo ha commissariato la struttura perché il Sindaco è
stato capace solo di creare un buco di bilancio. Il Presidente della Provincia
Schitulli ha spacchettato dei centri di ricerca trasferendoli ad Andria e
facendo perdere posti di lavoro a Bari. Questi sono politici che dovrebbero
essere presi a calci nel sedere. E’ per questo motivo – conclude Ladisa – che c’è
bisogno di Confederazione Duosiciliana”. Avanti dunque in attesa del responso
di maggio con la speranza di molti che da Bitonto possa ripartire la riscossa
del Sud.
PAOLO LUNA
Nessun commento:
Posta un commento