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sabato 17 dicembre 2011

L'EDITORIALE/ Presidente, la prego, stia zitto!

Giorgio Napolitano (foto gds)

CASERTA - La domanda sorge spontanea. Perchè il nostro (poco) amato Presidente, pardon, Sovrano, Giorgio I Napolitano, parla parla parla e dice sempre cose meno interessanti e sempre più assurde? Risposta: non si sa! Sarà l'eta che avanza. Sarà il peso della corona che impedisce l'afflusso di sangue al cervello. Sarà la crisi mondiale che ha rintronato un pò tutti. Sarà quel che sarà ma Napolitano ne ha fatta un'altra, o meglio ne ha detto un'altra e questa, se la poteva proprio risparmiare. E' incominciata la maratona televisiva Telethon per la raccolta fondi a favore della ricerca sulle malattie genetiche. Non poteva mancare un messaggio del Re. Ci si aspettava un invito a donare nonostante la crisi economica che sta mettendo in ginocchio il mondo e nonostante la finanziaria Monti che sta uccidendo l'Ita(g)lia. Ma, come al solito, si può dare di più (e non solo nelle donazioni Telethon) e Napolitano ha parlato tramite video messaggio cominciando con queste parole: "L'Italia deve far fronte a grossi rischi per la propria finanza, per la propria economia e quindi chiede sacrifici agli italiani di tutti i ceti sociali, anche agli italiani dei ceti meno abbienti, perchè, si facciano le scelte indispensabili al fine di preservare lo sviluppo della nostra economia". Poi qualcuno gli ha ricordato che si raccoglievano fondi non pro Monti ma pro Telethon e allora il discorso è tornato sul tema della lotta alle malattie genetiche. Resta il sasso, neanche piccolo per la verità, lanciato da Re Giorgio. Un chiaro messaggio, un avviso con la faccia maldisposta verso tutti i poveri cristi chiamati a popolare questo stramaledetto paese. "Paghino i poveri e siano anche contenti" (Giorgio I, 24, 5) questo il nuovo verbo. E difatti la manovra Monti è stata proprio questo. Un carico di tasse allucinanti senza alcun incentivo per il Sud e senza alcun incentivo per la crescita. Tasse, tasse, tasse e altre tasse. (Ben 30 miliardi di tasse che non serviranno a nulla ma sull'argomento tornerò domani!) Tutte tasse per meno abbienti, grandi sconti ai Grandi Affari Monti - Napolitano. Stimare quanti siano questi agnelli sacrificali non è facile come spiegava un pò di mesi fa il sociologo Luca Ricolfi su Panorama. Secondo l'Istat i dati sulla povertà assoluta segnalano il 5% della popolazione che vive al di sotto del paniere di sopravvivenza. Se guardiamo i dati sulla povertà relativa saliamo al 14%. Se intendessimo per meno abbienti quelli che spendono più di quello che guadagnano, ovvero volessimo calcolare la fascia di popolazione che rischia di diventare povera a causa dei debiti contratti tra finanziarie, banche, mutui e leasing saliamo al 20%. Infine volendo sondare gli umori, si consideri il fatto che il 70% della popolazione ritiene di guadagnare di meno di quello che serve a vivere dignitosamente. Dunque il 70% si considera povero, presumibilmente l'8% della popolazione lo è davvero. Una cifra elevata che raddoppia se si scorporano i dati relativi alle diverse zone del Paese con il Sud che è (ma che novità!) maglia nera. Adesso facciamo il punto della situazione. Me lo avesse detto il panettiere che è necessario fare sacrifici gli avrei risposto: "Caro amico, sei rintronato dalla propaganda di regime. Serve dichiarare bancarotta, non pagare il debito pubblico, azzerare le caste e ripartire da zero con una sola flat tax". Ma il panettiere lo posso capire. Non posso comprendere Napolitano che chiede ai meno abbienti di fare sacrifici. Mi rifiuto. Il Re della Casta ci viene a parlare di sacrifici? A titolo di cosa? Lui che sacrifici fa per l'Ita(g)lia? Dal Quirinale si direbbe: "Ma come, non sai che il Quirinale sta facendo economie?". Alla faccia delle economie del Quirinale! Facciamo due conti. Si sta per concludere il 2011 ed è tempo di bilanci che i ragionieri del Quirinale stanno preparando quindi i conti possiamo farli solo sul bilancio preventivo dell'anno 2011, secondo quanto segnalato sul sito www.quirinale.it nell'apposita sezione. Nel 2011 il Quirinale ha avuto a disposizione una dotazione di 228 milioni di euro. La gran parte di questi soldi sono utilizzati per pagare il personale della struttura. Sono 843 impiegati (74 carriera direttiva, 97 carriera di concetto, 204 carriera esecutiva e 468 carriera ausiliaria). A questi vanno aggiunti i 103 uomini e donne del Presidente, vale a dire persone messe a contratto al momento dell'ingresso di Napolitano al Quirinale, persone di sua fiducia che concluderanno di percepire lo stipendio al momento dell'uscita di scena di Napolitano (Deo gratias!). Ad allungare ancora l'elenco il personale militare e le forze di polizia che sono, per motivi di sicurezza collocati a guardia di Sua Maestà. Parliamo di altri 861 lavoratori (solo 258 sono i corazzieri). Lo stipendio più alto lo percepisce, ovviamente, Napolitano. Ben 239.181 euro l'anno (neanche tanto se vogliamo) che al netto delle tasse da versare fanno un netto di 136.397,81 euro l'anno. Ovviamente è stato ritoccato al rialzo dal 2008 al 2010 secondo quanto fissato dalle norme di legge, come tutti i dipendenti della Pubblica Amministrazione, dunque come gli stipendi dei politici (sempre alla faccia dei famosi meno abbienti che si devono sacrificare!), del 9,51%. Allo stipendio da Presidente della Repubblica/Sovrano de facto (gli altri stipendi sono sospesi), si aggiunge la dotazione per le spese di viaggio e rappresentanza pari a 1 milione e 800mila euro. Fin qui gli stipendi. Poi ci sono le tenute presidenziali di Castelporziano e Villa Rosebery che vanno custodite, gestite e ben "tenute". Il mantenimento del Palazzo del Quirinale. Un parco auto da 35 vetture con 42 autisti. E non parliamo di 500 o panda. Tra queste 3 Lancia Thesis blindate, 2 Lancia Flaminia per le solenni cerimonie, 4 auto di rappresentanza per i capi di stato stranieri, 2 pulmini per il personale, 3 maserati, 14 vetture per i presidenti emeriti, il Segretario generale, il segretario generale onorario e i 10 consiglieri del presidente della repubblica. Mi sta girando la testa. Mi fermo qui con i conti. Caro Presidente, i meno abbienti devono fare sacrifici, va benissimo. Allora lei venda ai privati la tenuta di Castelporziano, rinunci a villa Rosebery, rivenda al Papa il Quirinale e si trasferisca in uno dei tanti palazzi capitolini di proprietà del Senato e della Camera, licenzi i corazzieri che non hanno senso nel 2011 nemmeno come coreografie, annulli le 14 vetture per la sua corte e sostituisca le macchine extra lusso con auto a bassa cilindrata. Se farà questo non occorrerà neanche che si ritocchi lo stipendio e la cifra per la rappresentanza. Altrimenti, la prego, stia zitto che mi aumenta il mal di testa.

Roberto Della Rocca

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