Periodico di attualità, politica e cultura meridionalista

sabato 10 dicembre 2011

Da Bari parte la sfida della Confederazione Duosiciliana





BARI - Aria nuova al di quà del Tronto. Di un soggetto politico meridionalista si sente tanto il bisogno. Nelle ultime settimane, si sono lanciati nell'impresa 4 soggetti culturali e politici appartenenti alla galassia meridionale. Sabato mattina, presso l'Euromotel di Bari si sono incontrati i responsabili di Insorgenza Civile, di Italia Prima, dei Comitati Due Sicilie e del Movimento Meridionale, che hanno presentato ufficialmente alla stampa e ai simpatizzanti la Confederazione Duosiciliana. Questo il nome del soggetto tanto atteso ed invocato che i vertici dei movimenti fondatori hanno attribuito alla "creatura" politica meridionalista, o, come hanno precisato fin dal simbolo della Confederazione, neomeridionalista. Il neo non è un vezzo ma vuole sottolineare la rottura con il meridionalismo troppo culturale e troppo poco impegnato nel campo della lotta politica che, come annunciato da tutti i componenti, diventa la priorità e l'impegno principale della Confederazione. A gestire i lavori sono stati, abilmente, Lucilla Parlato, parte integrante della dirigenza di Insorgenza Civile, e il giornalista Lino Patruno

Lino Patruno


Forse il più adatto tra i giornalisti di rilievo nazionale impegnati nella battaglia per un nuovo Sud (oltre a lui, possiamo agilmente ricordare Pino Aprile, Lorenzo Del Boca e, per certi versi, anche Marcello Veneziani) che nel suo libro "Fuoco del Sud" aveva auspicato la svolta politica, posizione ribadita poi ai grandi appuntamenti meridionalisti come la commemorazione di Gaeta. "Questo percorso è stato lungo - ha ricordato Lucilla Parlato - ed è cominciato quando i movimenti culturali e politici meridionalisti si sono ritrovati uniti nella protesta contro la mostruosità del Museo Lombroso di Torino, e la strada è continuata con i Comitati Due Sicilie alle elezioni amministrative di quest'anno che hanno visto i Cds affiancare e sostenere Insorgenza a Napoli e nelle altre realtà che hanno visto scendere in campo i suoi esponenti. Non saremo la solita accozzaglia ma saremo uomini e donne d'azione". Importante anche l'appello alla responsabilità verso l'altra metà del cielo, verso i leader e i responsabili delle associazioni meridionaliste non ancora schierate. "La speranza e l'auspicio è ovviamente quello di un coinvolgimento di nuovi soggetti al progetto della Confederazione. Sono certa - ha concluso la Parlato - che sono numerose le persone responsabili che vorranno impegnarsi per il nostro Sud". Si è definito emozionato Patruno, non nuovo alle platee, perchè "senza voler fare retorica e in piena sincerità, ho la certezza che si sta costruendo qualcosa di importante. Un qualcosa, la confederazione, che può essere la risposta alla domanda che sempre, alla fine di ogni convegno di carattere storico o politico la gente ci pone: che fare? Questo soggetto è positivo perchè si misurerà, nonostante le difficoltà prevedibili, sul terreno della politica. Sarà fondamentale marcare il territorio e far sapere che il Sud c'è anche a costo di prendere solo mezzo voto" ha dichiarato il giornalista. Concetto, quest'ultimo, ribadito da Sergio Montella, della dirigenza di Insorgenza Civile. "Da oggi si comincia a fare sul serio. Per la prima volta - ha ribadito l'insorgente - ci accingiamo a costruire e non a distruggere come troppi, per egoismi di bottega, hanno fatto in passato".  Uno dei padroni di casa, vista la location barese, è stato Antonio Dell'Omo del movimento Italia Prima. 


Antonio Dell'Omo


"Quando è finito il conflitto Est - Ovest, è diventato chiara a tutti l'esistenza di un conflitto nord - sud. Noi siamo allo sbando e dobbiamo agire nell'immediato puntando lontano. Questo futuro va costruito giorno per giorno - ha sostenuto Dell'Omo -  e va realizzato tenendo conto la stella polare del nostro essere meridionali. Il nostro punto di riferimento resta l'anima di Napoli che, nonostante 150 anni di soprusi, non si è piegata ad un modus vivendi che non le appartiene. Un sistema di vita che non può essere imposto e che è alla frutta". Importanti le parole di Fiore Marro, Presidente Nazionale dei Comitati Due Sicilie che ha ricordato come "I Cds, pur non essendo nati come formazione politica hanno voluto sostenere Insorgenza Civile nella battaglia alle elezioni amministrative nella convinzione che è giunto il momento di fare il passo avanti tanto atteso. 


Fiore Marro

Anche a costo di sacrifici in termini di scissioni e separazioni i Cds hanno voluto aderire alla Confederazione Duosiciliana perchè crediamo nel progetto. Nei confronti di chi sceglie di non fare politica e di proseguire la battaglia culturale dobbiamo essere ben disposti. Insieme a Nando Dicè e Michele Ladisa siamo stati lieti - ha concluso Fiore Marro - di affiancare gli amici del Movimento Neoborbonico nel Parlamento delle Due Sicilie proprio per dimostrare questo". Molto sentito, appassionato e applaudito l'intervento di Nando Dicé, leader di Insorgenza Civile e neo portavoce della Confederazione Duosiciliana che ha scaldato l'uditorio ricordando tutti i motivi per cui si è deciso di affrontare il viaggio della Confederazione. 


Nando Dicè


Lotta al signoraggio bancario e al dominio della finanza, costruzione di una classe politica meridionale responsabile, rivendicazione dei diritti del Sud rispetto ad un sistema affamatore e opportunista, insomma, per dirla alla Dicè: "rivoluzione!". A concludere gli interventi della mattinata è stato l'altro padrone di casa, il giornalista Michele Ladisa neo coordinatore della Confederazione che ha concentrato la sua attenzione sulla crisi della politica e sulla necessità di procedere, in modo rapido alla costituzione della macroregione meridionale. 


Michele Ladisa


Certamente la strada della Confederazione non è in discesa. Ci sono le divergenze personali che, seppure a detta di tutti (in modo onesto) sono state accantonate dinnanzi al bene comune della Patria, emergeranno nei momenti cruciali. Importante, a quel punto, la capacità di mediazione del coordinatore Ladisa su cui grava questa enorme responsabilità. Senza considerare le difficoltà pratiche della battaglia come quella, rilanciata in sede congressuale da Sergio Montella di Insorgenza Civile, di raccogliere le firme, 5000 per ogni collegio in caso di elezioni parlamentari. I vertici della Confederazione si sono detti intenzionati, non solo a provarci, ma anche a riuscire. Da meridionali possiamo solo sperare che ci riescano. A loro gli auguri di buon lavoro.

r.d.r.

Nessun commento:

Posta un commento