Periodico di attualità, politica e cultura meridionalista

domenica 27 novembre 2011

L'EDITORIALE/ Fate con calma, anzi, non fate niente!


ROMA - Giuliano Ferrara ha fatto uscire due giorni fa il Foglio, quotidiano da lui diretto, con una prima pagina eccezionale. Una versione ritoccata del giornale di Confindustria il quale, mentre si consumava la "tragicommedia Napolitanesca" del siluramento di Silvio Berlusconi e dell'ascesa di Mario Monti, invitava tutti a "Fare Presto" riproponendo, a sua volta, una vecchia apertura de il "Mattino" circa gli aiuti per le popolazioni colpite dal terremoto in Irpinia. "Fate con calma" campeggiava a tutte colonne sotto l'intestazione farlocca de Il Sole 24 Ore che negli ultimi mesi, seguendo le direttive di via dell'Astronomia, ha bastonato politici e governo incapaci di far fronte alle sfide della crisi globale invocando il cambio di passo a Palazzo Chigi. E' bastato il tocco di Giorgio Napolitano e in breve tempo rispetto ai tempi della politica, Mario Monti si è insediato sul trono di cartapesta dell'Italietta liberale. Correva il giorno 12 novembre quando Silvio Berlusconi si è infilato nella fossa scavata da Napolitano che il giorno seguente conferiva al "Professore di Bruxelles" l'incarico di formare il nuovo Governo dopo averlo lautamente prezzolato con la nomina a Senatore a Vita al costo di "soli" 25.000 euro al mese, ovviamente pagati dai contribuenti. Passano tre giorni di consultazioni e il 16 novembre Monti fa tirare un sospiro di sollievo al mondo intero sciogliendo la riserva e comunicando i nomi dei Ministri e il pomeriggio il nuovo esecutivo giura nelle mani del Capo dello Stato. Da allora in avanti la fretta è svanita. Eppure la crisi incombe. L'andamento dello Spread, che ha segnato il destino di Berlusconi, parla chiaro.

11 novembre: 456 
(sabato 12 novembre, borse chiuse: dimissioni di Berluconi)
(domenica 13 novembre, borse chiuse: Monti accetta l'incarico con riserva)
14 novembre: 492
15 novembre: 529
16 novembre: 519 (Monti scioglie la riserva e il Governo giura)
17 novembre: 495
18 novembre: 468
(sabato 19 novembre, borse chiuse, primo Consiglio dei Ministri approva il decreto di Roma capitale)
21 novembre: 474
22 novembre: 490
23 novembre: 482
24 novembre: 491
25 novembre: 500

E l'andamento della borsa conferma la necessità di far presto.




Il FTSEMIB ha perso per strada nell'ultimo mese più di 2000 punti con tendenza particolarmente negativa a partire dall'avvio della crisi politica finale del Governo Berlusconi. Monti non ha portato aria nuova, evidentemente. Ma nonostante la fretta (che il Sole 24 Ore pare aver dimenticato) ci accodiamo alla copertina de il Foglio per dire che, tutto sommato, è meglio se Mario Monti continua a prendersela con calma e, anzi, ci spingiamo oltre rivolgendogli un appello. Caro Professore, caro Presidente, Gentile Mario, non faccia niente, lo faccia per tutto il popolo di questo sgangherato paese. Piuttosto che mettere in pratica i provvedimenti che ha annunciato è meglio sprofondare in bancarotta.

L'incontro a Strasburgo tra Monti, Sarkozy e la Merkel

Il cancelliere tedesco Angela Merkel, sulla cui politica si potrebbero aprire spazi sconfinati di ragionamento (ma per il momento sorvoliamo), si è detta impressionata dalle riforme che sono state spiegate da Monti. Il Financial Times aveva chiesto "in nome di Dio e dell'Italia" le dimissioni di Berlusconi. Oggi, meno entusiasticamente, ha parlato di riforme avvolte nella nebbia. Insomma la sensazione generale è che Monti abbia un po' deluso tutti. In attesa restano i sudditi. In attesa dei provvedimenti, delle riforme, delle norme di responsabilità nazionale che tradotto in un linguaggio spicciolo suonerebbe: attesa della stangata.
Al di là di ogni ottimistica previsione di coesione "nazionale" le forze politiche si stanno scannando per i posti nel sottobosco governativo. Viceministri e sottosegretari che contribuiranno, non poco, al lievitare della spesa pubblica. Basti pensare che il Governo Monti (12 ministri con portafoglio più 5 senza portafoglio) costa il doppio rispetto al precedente governo.

Orco di Arcore 1.431.420

Professore di Bruxelles 2.832.992  (+ 1.404.572 !!!!)

Ogni ministro di Mario Monti, non essendo membro delle due camere guadagna 177.062 euro l'anno mentre i ministri di Berlusconi, essendo parlamentari percepivano una indennità di 3.746 euro oltre lo stipendio da deputato/senatore. Il tutto, in entrambi i casi, per 13 mensilità (l'anno politico, si sa, dura di più!).
Quanto meno questa spesa raddoppiata dovrebbe portare aria nuova nelle case degli italiani visto che Monti ha deciso di puntare in modo deciso e rapido sulla crescita. Cosa che ci dovrebbe soltanto far piacere. Il Governo tecnico procederà spedito proprio come un treno ad alta velocità. Nel primo consiglio dei ministri il Governo ha approvato il fondamentale decreto di Roma capitale. Non si è parlato di crisi. Nella seconda settimana di vita risolverà il problematico rebus dei viceministri e sottosegretari (in modo da far lievitare ancora un po'  il costo del baraccone governativo) e, se ci sarà il tempo, si accontenterà Napolitano sulla questione della cittadinanza ai figli degli immigrati. Se tutto andrà bene i primi provvedimenti arriveranno con il consiglio dei ministri comodamente fissato per il 5 dicembre. Giusto in tempo per rovinare il Natale a tutti. Difatti i provvedimenti per la crescita che Monti approverà, o meglio, quelli che la stampa nazionale filo montiana sta spudoratamente spacciando come provvedimenti per la crescita altro non sono che nuove tasse. Basta fare una rapida disamina di quello che si è discusso in questi giorni sui giornali:

- aumento dell'Iva al 23 o al 25%.
- reintroduzione dell'Ici sulla prima casa con revisione (ovviamente al rialzo) degli estimi catastali!
- introduzione di una tassa patrimoniale. 
- prelievi "spontanei" straordinari dai conti correnti.
- introduzione di una tassa sull'uso del contante o abbassamento del limite dell'uso consentito del contante da 2000 a 300 euro.

Alla faccia della crescita. Con pacchetti di riforme (leggasi tasse) del genere la crescita sprofonderà nel giro di sei mesi. Non dovrebbe essere difficile comprendere (anche se pare che ci sia un problema di comprensione su questo punto non solo solo da parte del Governo ma anche da parte di molti sudditi di Monti) che se una famiglia viene tassata ancora di più ha meno soldi da spendere. Se una famiglia spende di meno i negozi e le fabbriche vendono di meno. I prodotti vengono accumulati come scorte e la produzione subisce uno stop fino a quando non verranno smaltite le scorte. I lavoratori, grazie al pacchetto di riforme europeo che prevede licenziamenti "facili" (il tutto alla faccia del buon senso), finiranno in strada con difficoltà ancora maggiori nel trovare nuovo lavoro e le famiglie continueranno ad impoverirsi. Allora la domanda sorge spontanea: cosa fare? Tre sole cose, di buon senso (motivo per cui i politici e Monti non le faranno mai):

- eliminazione totale dei privilegi delle caste (il che significa abolizione degli ordini professionali e del valore legale del titolo di studio, eliminazione delle pensioni facili, riallineamento degli stipendi dei membri delle caste ai livelli più bassi possibili);
- riforma costituzionale con eliminazione delle regioni (comprese quelle a statuto speciale), dimezzamento del numero delle province, fine del bicameralismo "fotocopia", federalismo politico e fiscale;
- eliminazione di tutte le tasse oggi presenti in Italia e introduzione di una sola flat tax al 15% secondo l'elementare modello della curva di Laffer (rimandata ad altra sede la disquisizione sulla curva) che, dove è stata applicata (Usa anni '80, Federazione Russa anni '90 tra gli esempi più eclatanti) ha prodotto effetti positivi su crescita, sviluppo e benessere.

A questi tre provvedimenti si potrebbero aggiungerne altri due (l'uscita dall'euro e l'uscita dall'Unione Europea per rimettere in discussione i trattati di Maastricht e Amsterdam) ma si potrebbe anche soprassedere. Tutto questo non lo si farà. Il Governo italiano procederà con il suo piano di "spremitura". Il ministro del Welfare, Elsa Fornero (già Banca Mondiale) ha riferito che la riforma delle pensioni è già bella, pronta e approvata grazie all'orco di Arcore. Il problema è anticiparla. Ma in realtà è un non problema perchè Pd e Cgil hanno subito fatto sapere che sono pronti a sostenere l'anticipazione della riforma. Pd e Cgil che, ovviamente si erano opposti al governo dell'orco di Arcore che voleva aumentare subito l'età pensionabile secondo i dettami dei tecnocrati dell'Ue. E l'impeccabile Monti, ben vestito, ben curato e ben sostenuto da tutti i partiti (meno la Lega) è pronto a incassare il "disinteressato" aiuto del Fondo monetario internazionale. Aiuto che ovviamente è lo stesso che ha fatto ritrovare ancora di più in crisi l'Islanda e la Grecia (e un quindicennio fa l'Argentina). 

Christine Lagarde
primadonna del Fmi

L'elegante Christine Lagarde ha fatto sapere di essere pronta a sostenere l'azione riformatrice di Monti per i prossimi 18 mesi. In parole povere. Se gli "aiuti" del Fmi arrivassero a gennaio Monti dovrebbe rimanere in carica fino al giugno del 2013. Considerato che la casta non è mai favorevole a fare le elezioni fuori dal canonico periodo marzo - maggio, le elezioni del 2013 saranno sospese per tenere in piedi il governo degli aiuti del Fmi? Ai posteri l'ardua sentenza ma davanti a questo scenario ribadiamo l'invito a Monti. Presidente, per piacere, non faccia nulla! Meglio la bancarotta argentina agli aiuti e alle riforme all'italiana.

Roberto Della Rocca


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