La "foto di famiglia" del Governo Monti
ROMA – La "squadra" è completa. Dodici ministri con il portafoglio, per assecondare i desiderata della Legge Bassanini la tredicesima delega all’Economia l’ha trattenuta il Premier Mario Monti, e cinque ministri senza portafoglio. I nomi del Governo tecnico sono sconosciuti ai più ma sono conosciutissimi agli addetti ai lavori della burocrazia e della finanza. Viva il nuovo che avanza, verrebbe da dire, viva la Prima Repubblica, sarebbe più corretto. Soverchio stile, soverchia eleganza. Questa la nota che accomuna i nuovi Ministri del Governissimo Monti ma dietro gli inappuntabili vestiti c’è di più. Andiamo per ordine e schediamo i nuovi Ministri.
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: Antonio Catricalà
Una vita intera passata tra le scartoffie all'interno dell'apparato burocratico statale. Crotonese, laureatosi con lode in Giurisprudenza, ha cominciato la carriera di magistrato abbandonando la toga per una lunga carriera all'interno dei Ministeri e dei palazzi del Potere che si è conclusa con la sua nomina ad Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Avrebbe concluso il suo mandato nel marzo prossimo e già aveva ipotizzato un ritorno alla toga. Ieri ha accettato di ritardare ancora il rientro in magistratura e si è trovato sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ruolo delicato e difficile.
Ministro degli Interni: Anna Maria Cancellieri
Nata a Roma 67 anni fa, laureata in Scienze Politiche è una burocrate in piena regola impegnata, dagli anni ’70 nei corridoi delle Prefetture e del Viminale. Prefetto in città come Vicenza, Bergamo, Catania e Genova dopo la pensione arrivata nel 2009 è stata richiamata come Commissario Prefettizio di Bologna e Parma. E’ l’unica dei nuovi membri del Governo che può essere considerata vicina al centro destra che le propose la candidatura a Sindaco di Parma. Candidatura che la Cancellieri rifiutò per continuare a fare la pensionata. Dopo un anno, in un brodo di giuggiole generale, ha giurato sulla Costituzione davanti a “Re Giorgio”. Un ministero vale, evidentemente, più di un Comune!
Ministro della Difesa: Giampaolo Di Paola
Nato a Torre Annunziata nel 1944 è l’Ammiraglio Giampaolo Di Paola. Era, manco a farlo apposta, dal 1944 che un esponente delle Forze Armate non ricopriva l’incarico di Ministro della Difesa (l’ultimo fu, quando ancora il Ministero era chiamato della Guerra, il Generale Taddeo Orlando). L’ammiraglio Di Paola è, in quanto militare, un servitore dello Stato. L’incarico gli è stato comunicato, come riferito al Senato dallo stesso Presidente Monti, mentre si trovava in visita in Afghanistan. Di Paola è, come la Cancellieri, anche un burocrate delle forze armate. Capo di Stato Maggiore della Difesa e poi Presidente del Comitato Militare della Nato nel 2008 si è, ovviamente, legato agli ambienti militari europei e internazionali.
Ministro degli Esteri: Giulio Terzi di Sant’Agata
Bergamasco nato nel 1946 è stato impegnato fin dal 1973 nella carriera diplomatica. Il meglio lo ha dato alle Nazioni Unite, dal 1993 al 1998 e dal 2008 al 2009, in Israele, dove ha rappresentato l'Italia dal 2002 al 2004, e negli Stati Uniti, dal 2009 al 2011. Insomma è un Ministro degli Esteri schierato dalla parte dell'Ordine imposto da Washington. Non riserverà posizioni scomode per gli Usa e l'Ue come invece aveva fatto il Governo Berlusconi su Libia, Russia e Turchia.
Ministro della Giustizia: Paola Severino
Paola Severino, un nome una garanzia, potremmo tranquillamente dire. Napoletana 63enne è una degli avvocati penalisti più noti e apprezzati nel Belpaese. Specializzata in diritto penale e criminologia è stata docente alla Sapienza di Roma, all'Università di Perugia, alla Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma e, dal 1987, è entrata a far parte del corpo docenti dell'Università Luiss Guido Carli di Roma, l'università di Confindustria, dove insegna diritto penale e commerciale è stata Preside della Facoltà di Giurisprudenza e attualmente ricopre l'incarico di vice Rettore. La sua attività extra accademica è altrettanto ricca. Consulente di numerose banche ed associazioni di categoria, vanta un lungo elenco di clienti importanti. Ha lavorato con Giovanni Maria Flick, ministro della Giustizia nel Governo Prodi, e ha difeso lo stesso professore bolognese nel processo Cirio. Suoi clienti sono stati pure Giovanni Acampora, legale Fininvest nel processo Imi Sir e il gruppo Eni. Il più illustre e pesante è Francesco Gaetano Caltagirone imprenditore con un piede negli affari e un altro nella politica essendo suocero di Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc e del Terzo Polo. Proprio il centrista candidò la Severino alla vicepresidenza del Csm. La Lega non gradì e la candidata fece un passo di lato lasciando strada al deputato Michele Vietti. Non se la prese a male. Le risorse e gli incarichi non le mandano. Già nel 1998 poteva vantare una dichiarazione dei redditi da 3,5 miliardi di lire. Oggi è il nuovo Ministro della Giustizia.
Ministro dell'Istruzione: Francesco Profumo
E' il Ministro più marcatamente vicino al centro sinistra, Partito Democratico per l'esattezza. Francesco Profumo, savonese di 58 anni, è affermato nella sua città e conosciuto ai più per aver diretto il Cnr ma divenne noto quando, nel 2010 fu uno dei competitor di Piero Fassino nella corsa alla candidatura a Sindaco di Torino. La sua carriera accademica promette bene. Ingegnere Progettista all'Ansaldo, poi trasferito al Dipartimento di Ingegneria Elettrotecnica del Politecnico di Torino dove ha insegnato e dove è stato rettore dal 2005 al 2011. Vanta collaborazioni con l'Università del Wisconsin, di Nagasaki, di Praga e Cordoba (Argentina), e oltre 250 pubblicazioni su riviste scientifiche e tecniche. Il suo punto debole sarà proprio quello della provenienza politica. Sarà sufficientemente indipendente?
Ministro dei Beni Culturali: Lorenzo Ornaghi
E' uno dei cattolici del Governo Monti, assieme a Balduzzi e Riccardi. Carriera accademica per il professore nato a Monza nel 1948 cominciata nel 1972 dopo la laurea in Scienze Politiche presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore dove è stato professore di Scienza Politica e Rettore, dal 2002. E' considerato uno degli allievi di Gianfranco Miglio, teorico della politica fondatore della Lega Nord. Nonostante ciò non può essere considerato un leghista nè iscritto al partito dei simpatizzanti di Bossi. Autore di numerosi volumi e saggi nella sua carriera si è molto interessato all'integrazione europea dimostrando la sua adesione all'orientamento federalista dell'Unione. Dal 1998 è legato alla Cei tramite la nomina in Consiglio di Amministrazione del quotidiano Avvenire, di cui diventa nel 2002 vicepresidente.
Ministro dell'Ambiente: Corrado Clini
Uomo di potere, la nomina di Corrado Clini è una di quelle su cui maggiormente si dovrebbe riflettere. Laureato in Medicina, 64 anni, è un burocrate a pieno titolo. Salta direttamente sulla poltrona di ministro dopo essere stato il Direttore Generale dello stesso Ministero per diversi anni. Nella sua carriera vanta il ruolo di negoziatore climatico per l'Italia in campo Onu, il titolo di Senior research fellow ad Harward, il coordinamento tecnico della Commissione Cipe che ha elaborato il piano per la riduzione dei gas serra e ha ricoperto un ruolo di primo piano nel G8 de L'Aquila nel 2009 all'interno del Forum sulle tecnologie a basso impatto di Carbonio. Il suo lato oscuro riguarda il periodo in cui ha diretto la vecchia Ussl 36 di Venezia - Porto Marghera all'inizio degli anni '90. I veneziani non ne hanno un bel ricordo e lo accusano di aver occultato il disastro ambientale dovuto alla presenza e lo smaltimento dell'uranio nei forni degli stabilimenti come verrà poi appurato dalla magistratura dopo lo scandalo rifiuti tossici della nave Jolly Rosso.
Ministro del Welfare: Elsa Fornero
Torinese, classe 1948, Elsa Fornero è la donna che piace alla leader della Cgil Susanna Camusso che l'ha definita adatta al ruolo di Ministro del Lavoro. Anche a livello internazionale è una stimata professionista che ha lavorato con la Banca Mondiale, massimo organo di controllo, gestione e programmazione economica e finanziaria mondiale. Gran parte della sua attività all'interno della World Bank è stato dedicato allo studio di modelli riformati del sistema del Welfare orientati all'idea neo liberista che sono stati applicati da numerosi paesi dell'Europa orientale fiduciosi negli studi della Banca Mondiale. A distanza di anni Macedonia, Russia, Albania e Lettonia hanno denunciato il fallimento di quei sistemi che hanno prodotto, a detta dei Governi nazionali e delle autorità locali, un aumento impressionante della poverà. Chissà perchè piace tanto alla Camusso.
Ministro delle Politiche Agricole: Antonio Catania
Poco da dire. Un euro burocrate in piena regola. Nel 1979 ha cominciato la sua carriera burocratica negli uffici del ministero delle Politiche Agricole curando, negli ultimi venti anni, i rapporti tra questo e l'Unione Europea divenendo responsabile per l'applicazione dei regolamenti Ue nel nostro Paese.
Ministro allo Sviluppo e Infrastrutture: Corrado Passera
Banchiere per eccellenza, è già stato chiamato Superministro per le deleghe importanti che ha ottenuto da Mario Monti e non senza un perchè. Non a caso l'Ignegner Carlo De Benedetti si sta spendendo in una serie impressionante di complimenti a Mario Monti e al suo Governo, nonchè al genio politico di Giorgio Napolitano. Corrado Passera è un carlino, per dirla alla Striscia la Notizia, essendo stato dirigente e poi responsabile della direzione del Gruppo Cir, holding di proprietà di De Benedetti che controlla decine di quotidiani e periodici su cui svettano la Repubblica e l'Espresso che si stanno lasciando andare ad un vero e proprio brodo di giuggiole da quando Mario Monti è stato incaricato di formare il Governo. Non solo Cir, però, nella carriera di Passera visto che è stato il rifondatore delle Poste Italiane, che grazie alla sua guida hanno fatto l'ingresso nel "fantastico" mondo dei servizi finanziari ed è poi passato, nel 2003 alla direzione del gruppo Intesa San Paolo. Nessun ministro è più banchiere di lui. Nessuno, meglio di lui, potrebbe servire la grande finanza e le grandi banche. Non a caso è diventato ministro (senza considerare che si potrà continuare a dire che anche senza Berlusconi c'è sempre Passera al Governo)!
Ministro per la cooperazione internazionale: Andrea Riccardi
Non c'è dubbio. E' lui il miglior ministro del nuovo Governo. Qualificato, senza eccessivi legami con il mondo bancario e finanziario è un vero tecnico che negli scorsi decenni ha dedicato la sua vita alla solidarietà, fondando la comunità di Sant'Egidio, e alla cooperazione per lo sviluppo e la pace. E' un cattolico riformista che poco è avvezzo alla liturgia tradizionale e al conservatorismo di Papa Benedetto XVI ma soddisfa il Cardinale Bertone (con il cappello da bersagliere a Porta Pia!) e il Cardinal Bagnasco, uno dei primi a congratularsi con Monti. Questo suo riformismo ed ecumenismo è l'unico neo. Caro Ministro potrà dire quel che vuole ma, per i cattolici seri, Gesù non sarà mai come Buddha.
Ministro per i rapporti con il Parlamento: Pietro Giarda
Il neo ministro per i rapporti con il Parlamento Pietro Giarda è un politico a tutto tondo. Di Centrosinistra, ovviamente, avendo servito come sottosegretario nei governi Prodi. Avvezzo alle stanze dei bottoni di Palazzo Chigi e Montecitorio e, per questo, scelto nel delicato ruolo di tramite tra un Governo tecnico superpartes e un Parlamento dove è necessario avere tutti a bordo (tranne la Lega). E' legato all'Aspen Institute e ha studiato ad Harvard e Princeton.
Ministro del Turismo e dello Sport: Pietro Gnudi
Sembra tirato fuori dal freezer della prima repubblica il neo ministro del Turismo e dello Sport Pietro Gnudi che ha cominciato la sua scalata al potere affermandosi come una delle prime teste dell'Iri, istituto per la ricostruzione industriale, scuola per manager e politici non sempre di successo (vedi Prodi) che ha dismesso e svenduto il patrimonio industriale e produttivo pubblico italiano. Al lungo elenco di potentati Gnudi è legato ai gruppi Stet, Eni, Enichem, Enel e Credito Italiano diventando membro del direttivo di Confindustria. Scelta azzardata quella di Gnudi visto il suo recente coinvolgimento nella tangentopoli lombarda che ha coinvolto il Pd tra Milano e Sesto San Giovanni. Gnudi è infatti presidente del Consiglio di Amministrazione della Sesto Immobiliare Spa che ha in gestione i progetti di riqualificazione di tutta l'area industriale ex Falck della Stalingrado d'Italia. Alla magistratura la parola!
Ministro per gli Affari Europei: Enzo Moavero Milanesi
Poco da dire anche su Moavero Milanesi. Uomo dell'Unione Europea, burocrate di Strasburgo, giudice presso la Corte europea del Lussemburgo, capo di Gabinetto di Mario Monti, all'epoca commissario Ue alla concorrenza, fino al 2006 è stato direttore generale del Bureau of European Policy Advisor della Commissione Ue. E' stato, inoltre consigliere dei governi "tecnici" Amato e Ciampi. Si è laureato in Giurisprudenza alla Sapienza e si è specializzato al College Europeo di Bruges e poi, in diritto internazionale all'Università del Texas. Per la serie il nuovo che avanza!
Ministro della Salute: Renato Balduzzi
Ultimo cattolico Doc del nuovo Governo. Una vita spesa per la Chiesa e per l'apparato burocratico a cui oggi è asceso in qualità di ministro della Salute. Da avvocato, aveva ricoperto l'incarico di consigliere giuridico del Ministero all'epoca guidato da Rosy Bindi.
Ministro per la coesione territoriale: Fabrizio Barca
Un ministero infame per un altro burocrate europeo. Laureato in statistica e demografia all'Università di Roma ha conseguito un master in filosofia dell'Economia a Cambridge. E' passato all'insegnamento arrivando a tenere le sue lezioni a Stanford e al Massachussets Institute of Technology. In Italia ha insegnato a Tor Vergata e alla Bocconi. E' stato direttore di Area nella Banca d'Italia e consulente del Ministero del Tesoro. Il suo ministero è infame perchè, per fare un dispetto alla Lega Nord si blocca il processo riformistico e federalista è si incentiva il ritorno al centralismo mascherato e spacciato come coesione territoriale.
Fausto Di Lorenzo
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