Le proteste negli Usa
ROMA - La grande finanza getta la maschera così come crolla il mito della democrazia. I principali responsabili della crisi economica di questi anni, nonché affamatori di una porzione non indifferente della popolazione mondiale, hanno mostrato che non è consentito, nemmeno negli Stati Uniti d’America (indicata da molti come la terra della libertà per eccellenza), scendere in strada e protestare contro l’arroganza degli oligarchi e dei burocrati. Se il regime dell’Ayatollah avesse arrestato (dopo averle caricate e malmenate) quasi mille persone, immediatamente tre ore dopo tutto il mondo libero si sarebbe sollevato chiedendo l’espulsione dall’Onu, le sanzioni, il bombardamento preventivo dell’Iran. Domenica mattina le forze di polizia di New York si sono comportate esattamente come i Guardiani della rivoluzione e hanno sedato il pacifico blocco del Ponte di Brooklyn. A scendere in strada i nuovi poveri. Fascia di popolazione sempre più ampia dell’occidente che, grazie ai giochi di prestigio dell’alta finanza, ai signori Rothschild, Goldsmith, Soros e via dicendo, stanno perdendo tutto quello che si era riusciti a conservare. Molti sono scesi in strada. In Spagna, in Gran Bretagna, in Francia, la Grecia e il Portogallo sono in fiamme e tra poco toccherà alla Germania. Negli Usa il grande Obama non è riuscito a far niente di meglio che far declassare il paese dalle agenzie di rating internazionale (anche queste controllate dai soliti noti). Un vero e proprio avviso a rigare dritto. E Barack subito si è allineato, come ai suoi tempi Ceacescu faceva con gli ordini di Breznev. Dopo una pacifica protesta a Wall Street la marcia sul ponte di Brooklyn finita nel peggiore dei modi. L’assalto al manifestante. Questo è anche un campanello d’allarme per tutti quelli che cercano di proporre metodi alternativi al sistema vigente come la doppia circolazione monetaria o la stampa di moneta locale. Mentre negli Usa scendono in strada in Italia, da nord a Sud, gli oligarchi, i burocrati e i papponi di stato dormono sonni tranquilli, il popolo bue è in sonno perpetuo e non si sveglierà. Mentre il popolo bue dorme l’Agenzia delle Entrate fa scattare l’operazione ghigliottina: anche gli usurai italiani si sono messi in moto. La paura di una crisi generale ha fatto accelerare l’assunzione di un provvedimento assurdo. La tanto temuta Equitalia (Dio ce ne liberi!) darà due mesi di tempo per pagare e poi procederà al sequestro, ovviamente indiscriminato, dei beni. Vale a dire che se all’Equitalia dovete 3mila euro e possedete una casa che ne vale 200mila perderete la casa in due mesi senza possibilità di slittamento ma non solo. Equitalia non è soltanto così generosa. Siete commercianti? Equitalia dopo aver sequestrati i vostri beni vi sputtanerà in “mondo visione” iscrivendo l’azienda nel registro degli ipotecati infedeli con conseguente comunicazione alla centrale rischi di tutte le banche in modo che i fidi e i prestiti aperti dovranno rientrare, anche in questo caso, celermente.
Il presidente di Equitalia Attilio Befera
Non contento, il Presidente Attilio Befera, conosciuto nell'ambiente con il nome di "Tassator cortese", ha anche stabilito la possibilità di sequestrare i conti correnti e avviare i pignoramenti presso terzi. Non ci sarà più bisogno di istruire una cartella esattoriale, con un avviso potremmo tutti essere considerati in mora. Ispiratore di tutto è il Superministro dell’Economia Giulio Tremonti che ha imposto un rientro per la prossima raccolta fiscale di ben 13 miliardi di euro. Poco importa se nel frattempo vi siete impoveriti a causa delle tasse, della crisi dell’euro e di quella finanziaria, dovete pagare. Tremate, tremate, i vampiri son tornati!
F.d.L.
Questo articolo è interessante.
RispondiEliminaPotrei scrivere qualcosa anche sul mio blog.
Leggete questo articolo, seguendo il link http://italiaemondo.blogspot.com/2011/10/capitalismo-commento-allarticolo-de-il.html.
RispondiEliminaCordiali saluti.
Questo è "TERRORISMO FISCALE". Dio "stramaledica gli Inglesi" disse qualcuno !!! E qualcuno si chederà che c'entrano gli inglesi. C'entrano eccome se c'entrano, chi conosce la vera Storia del Sud, sa che c'entrano. Gli inglesi c'entrano sempre !!!!
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