Periodico di attualità, politica e cultura meridionalista

mercoledì 2 maggio 2012

SUD AL VOTO/ Antonio Ciano "assediato" a Gaeta: "Voglio un'alleanza con Grillo e De Magistris per ridare dignità al Sud"

Antonio Ciano


GAETA – Dove tutto è finito e dove tutto potrebbe ricominciare, secondo le intenzioni di Antonio Ciano, storico e, soprattutto, assessore uscente in cerca di riconferma nelle imminenti elezioni amministrative. Tutti conoscono Antonio Ciano per la sua attività di scrittore ed editorialista (ha all’attivo le 150mila copie de “I Savoia e il massacro del Sud” e “Le stragi e gli eccidi dei Savoia” e la fondazione di Tele Monte Orlando) senza considerare l’impegno politico attraverso il Partito del Sud, una delle tante formazioni politiche che costellano il mondo meridionalista. Gaeta è il cuore di Ciano per la sua storia, per il suo presente e per il futuro. L’amministrazione uscente, ci tiene a precisarlo, è meridionalista, la prima d’Italia. “A Gaeta cinque anni fa abbiamo vinto le elezioni con due liste civiche meridionaliste. Abbiamo governato questa città con il Sindaco Antonio Raimondi e siamo riusciti nell’impresa di spazzare via il potere dei partiti da questo territorio. Lunedì conquisteremo il ballottaggio e tra quindici giorni vinceremo nuovamente”. E’ fiero del lavoro svolto e dei risultati politici e amministrativi raggiunti. “Abbiamo portato avanti una politica identitaria contro tutto e contro tutti. Abbiamo avviato seri progetti di recupero e rinforzo dell’attività portuale, progetti di water front, abbiamo indetto e partecipato a gare d’appalto di livello europeo, abbiamo stretto un accordo strategico con l’Eni per la consegna al comune della piana d’Arzano dove sorgeranno centri sportivi all’avanguardia per consentire il successo e l’allenamento delle nostre squadre, prima tra tutti quella di pallanuoto che per accedere alla serie B ha bisogno di un nuovo stadio del nuoto o ancora, possiamo vantarci delle grandi iniziative culturali e commerciali che ci hanno permesso di ospitare – ha affermato Ciano – il meglio del meridionalismo da Pino Aprile a Roberto D’Alessandro, da Mimmo Cavallo a Lino Patruno. Senza considerare il capitolo del bilancio comunale. “Cinque anni fa abbiamo trovato un debito di 6 milioni di euro e dopo cinque anni possiamo con orgoglio dire di aver pareggiato i conti senza mai far venire meno i servizi essenziali come i trasporti e le ristrutturazioni delle scuole”. Fin qui quello che è stato fatto. Ma domani? Come andranno le elezioni amministrative? “Gaeta è nuovamente sotto assedio – scherza, ma non troppo, Ciano – abbiamo contro tutte le forze politiche che, seppur divise. Il Partito Democratico non utilizza nemmeno il suo simbolo, si è spaccato in tre e hanno messo in campo liste civette per portare via voti a noi meridionalisti. La destra si è spaccata e ha presentato una decina di forze comprese le civiche. Nonostante la loro divisione questi hanno molte più risorse e fondi di noi per portare avanti la battaglia senza considerare il sostegno delle forze criminali e occulte che quotidianamente ci minacciano. Noi abbiamo resistito a tutti gli attacchi – dichiara ancora Ciano – e siamo in grado di poter respingere l’assalto alla fortezza mosso dalle forze risorgimentali. Dopo 150 anni siamo ancora qui e ci resteremo”. La battaglia di Gaeta si combatte in un clima di crisi senza precedenti. Crisi economica innanzitutto. Di questo Ciano ne è ben consapevole. “Quello che abbiamo tentato di fare e che faremo con il Partito del Sud, a Gaeta e in tutta Italia, è una grande rivoluzione che la gente sta sicuramente comprendendo. Il lavoro manca ovunque e con un dato di disoccupazione pari al 36% non si può certo dare la colpa al Sindaco Raimondi, invece i nostri avversari vanno nelle piazze ai comizi promettendo posti di lavoro come Cettolaqualunque”. Il Partito del Sud, formazione politica di Ciano, non è presente con il suo simbolo a queste amministrative gaetane. Il nome di Antonio Ciano compare all’interno della civica “Riprendiamoci Gaeta” e questo ha spiazzato i non addetti ai lavori e anche i fedelissimi del PdS ma il tutto rientra in una strategia politica. “Anche cinque anni fa ci siamo presentati con la lista civica perché noi del Partito del Sud vogliamo mettere al primo posto le realtà locali e i problemi della gente, non il partito. Identifichiamo territorialmente alle elezioni amministrative mentre il progetto del Partito del Sud va avanti con sedi e sezioni presenti in tutta Italia e anche all’estero. Il partito del Sud sconfiggerà tutti i partiti come ripetiamo da anni destra e sinistra sono solo indicazioni stradali”. E il progetto politico del Partito del Sud, nelle intenzioni di Antonio Ciano è molto chiaro. Da una parte l’intenzione del Pds è quella di realizzare una sorta di movimento civico nazionale che metta insieme le forze sane del Paese, comprese quelle che facevano o fanno parte di movimenti politici nazionali. Perfino l’accordo con Grillo, è auspicabile per Ciano. “Beppe Grillo non è un fenomeno estemporaneo ma una evoluzione naturale dopo anni di gestazione di mala politica e mala vita. Ora la gente ricerca fatti veri e vota chi dice la verità e Grillo parecchie volte è stato interprete del malumore diffuso come quando a Napoli ha chiesto scusa per la conquista del 1860. Certo sarebbe meglio se strutturasse il suo movimento e a quel punto sarebbe un interlocutore importante per il grande progetto civico che cerchiamo di mettere insieme con esponenti politici di primo piano come Luigi De Magistris, Sindaco di Napoli sostenuto anche dal Partito del Sud e pronto al grande salto. Solo insieme – sostiene Ciano – rovesceremo l’economia tosco – padana sostenuta dai partiti e riusciremo a conquistare nuove forze per il Sud, restituendo dignità, infrastrutture e soldi ad un popolo che soffre da 151 anni”. Questo il progetto. Per ora la lotta con gli ultimi giorni di campagna elettorale e poi il voto di domenica e lunedì. Solo allora si saprà se l’assedio di Gaeta sarà spezzato.

PAOLO LUNA

1 commento:

  1. .
    Il Groviglio italiano
    http://felicitaannozero.altervista.org/index.php?option=com_content&view=article&id=13%3Ail-groviglio-italiano&catid=47%3Aistituzioni&Itemid=70

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