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domenica 13 maggio 2012

Il Giornale del Sud "chiama" la Tim: "Nessuna revoca dello spot"




ROMA – La Tim non fa retromarcia. Noi del Giornale del Sud, dopo le ultime polemiche scatenate dalla pubblicità della Tim che ritrae Giuseppe Garibaldi irridere l’esercito del Regno delle Due Sicilie, abbiamo chiamato direttamente l’ufficio stampa di Telecom Italia per sapere come la compagnia di telefonia ha preso le ultime polemiche. Il ciclo di pubblicità sulla storia d’Italia non è passato inosservato. Soprattutto quello che ha come protagonista “l’eroe dei due mondi” Giuseppe Garibaldi che, dopo aver “cazziato la madre per aver sbagliato lavaggio (non come fa Roberspierre), si prende soddisfazioni militari a tutto spiano spingendo alla resa i soldati napoletani e convincendoli con le ultime straordinarie offerte della telefonia mobile. Già il termine “un par de Sicilie” utilizzato in un precedente spot nel senso di “un par de palle” aveva provocato l’intervento di Costanza Castello, coordinatrice nazionale dei club Grande Sud, formazione politica che unisce Io Sud e Forza del Sud (Poli Bortone e Miccichè). “Quando l’ironia trascende nel cattivo gusto e nell’ingiuria gratuita nei confronti di un popolo vuol dire essere proprio alla frutta. E la frutta marcia sarebbe opportuno non acquistarla più. La compagnia telefonica Tim nel suo ultimo spot, la camicia bianca di Garibaldi, offende il Meridione. Sentire Garibaldi definire la propria camicia perfetta, un par de Sicilie è deprimente. Usare il Regno delle Due Sicilie come sinonimo di palle denota un appiattimento linguistico e culturale su certi luoghi comuni padani a dir poco ineleganti e irrispettosi. Invitiamo la Tim a scusarsi e modificare lo spot. L’alternativa non può che essere il boicottaggio dei loro prodotti” sosteneva la nota di Grande Sud. Le scuse non sono arrivate. In loro assenza è partito un nuovo spot, quello della resa a tariffa incondizionata che ha contribuito a riscaldare gli animi e a infiammare le polemiche del mondo meridionalista e borbonico. Immediatamente è stato messa in atto la formula già sperimentata del boicottaggio. Sulle reti informative private e sui social network sono apparsi gli appelli ai fedelissimi a boicottare la tim e a passare con gli altri operatori telefonici per far capire all’azienda che la storia del Sud non si tocca. La nostra telefonata all’azienda ha fatto luce sul fatto che la Tim, almeno per ora, non è intenzionata a cambiare strategia. “Il progetto degli spot con la storia d’Italia è stato pensato diversi mesi fa ed è stato preparato da una nota agenzia pubblicitaria che ha avuto la migliore idea sulle altre concorrenti – ci hanno fatto sapere dall’Ufficio Stampa – sono stati programmati diversi episodi con protagonista Garibaldi e per il momento l’azienda non ritiene di dover cambiare la propria strategia pubblicitaria. L’intento era ovviamente di confezionare uno spot ironico e se c’è stata indelicatezza non è stata certamente voluta. Abbiamo preso nota delle proteste che – ci confermano – non sono tali da giustificare una modifica del concept della campagna. Gli effetti di boicottaggio sono marginali e sulla stampa è comparso un solo articolo del Corriere del Mezzogiorno. Garantiamo a tutti che non c’è insensibilità dell’azienda su questi temi”. Insomma, per farla breve, il boicottaggio ha avuto effetti marginali e l’azienda non ha preso nessuna decisione sull’argomento perché la protesta è stata di basso profilo e di scarsa incidenza. Fino a qui la posizione dell’azienda. Cosa aspettarci di nuovo? Altri spot con Marcorè – Garibaldi, con la speranza di maggiore delicatezza su un tema così caro ai Napoletani. 

MAFALDA CROCITTI

2 commenti:

  1. Forse bisogna prenderli APERTAMENTE a male parole. Un giorno si e un giorno sempre ....

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  2. Che garibaldi e i suoi accoliti siano stati dei corruttori già era noto, anche la tim se n'è accorta e lo sta diffondendo nella mente italiota. Noterei che se qualche soldato duosiciliano si è fatto convincere, qualcuno è rimasto mimetizzato facendosi scoprire per il maldestro appoggio dell "eroe" (prrrrrrrrrrrrrrr).

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