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sabato 21 aprile 2012

SUD AL VOTO/ Abbaticchio: "Il Sud sarà la tomba del sistema!"

Agostino Abbaticchio, il candidato Sindaco di Bitonto



BARI - Agostino Abbaticchio è il candidato sindaco che fa sperare tutto il Sud. E’ candidato Sindaco a Bitonto, città con poco meno di 60mila abitanti che sorge nel cuore della Puglia, circondata da oliveti, ricchezza paesaggistica e produttiva. Agostino Abbaticchio è il candidato della Confederazione Duosiciliana, cartello politico che raccoglie gli aderenti di diversi movimenti del Sud (Insorgenza Civilie, Comitati Due Sicilie, Italia Prima e Movimento Meridionale) e che ha deciso di voler provare la sfida elettorale nella città simbolo del riscatto del Sud. Bitonto è qualcosa di più di un semplice comune. Qui, nel 1734 come ricorda l’obelisco marmoreo, Carlo Di Borbone sconfisse gli austriaci e conquistò il Regno di Napoli restituendo la libertà al Sud e ponendo le premesse dell’indipendenza delle Due Sicilie. Questà eredità è presente nel simbolo della lista che sostiene Abbaticchio ma anche nel suo programma. La lista che lo sostiene comprende cinque donne, esponenti della società civile e componenti di tutte le categorie sociali, rappresentanti della Bitonto autentica. Il motto che unisce queste persone che hanno scelto la scomoda via della lotta identitaria per la riconquista della dignità del Sud è “Cange la Keup” (cambia la testa). Mancano ormai poco più di due settimane all’appuntamento con le urne ed è arrivato il momento di chiedere allo stesso Abbaticchio come sta procedendo la campagna elettorale. “E’ una esperienza entusiasmante, c’è stata una adesione incredibile da parte di tutti i ceti sociali della città. Abbiamo incontrato ogni genere di persona, compresi professionisti come medici e avvocati che dimostrano un grande interesse per il nostro programma e per le nostre idee. Il comitato è un continuo via vai di cittadini che vuole sapere, vuole conoscere, talmente tanti interessati che siamo stati costretti a creare un album su cui i cittadini di Bitonto possono scrivere le loro richieste a cui diamo risposta e che poi pubblichiamo, in forma anonima in una bacheca, in modo da rendere pubbliche le nostre posizioni”. Interessante apprendere che a fronte di 200 firme necessarie per presentare la lista al comune, la Confederazione è riuscita a raccoglierne più di 300 e che domani, a dimostrazione di quel senso di orgoglio che si vuole recuperare, Abbaticchio terrà un comizio in dialetto bitontino nella città vecchia. 

L'obelisco carolino, simbolo dell'orgoglio del Sud

Dimostriamo ancora una volta che in questo momento di particolare crisi siamo gli unici interpreti delle esigenze del popolo. Anche negli incontri con gli altri candidati ci siamo resi conto che di fronte alle loro argomentazione piene di termini aulici ma di scarsa sostanza, le nostre idee, i nostri progetti erano e sono la nostra principale forza”. E proprio in riferimento ai progetti il candidato Sindaco della Confederazione Duosiciliana ci parla molto chiaramente di recupero del centro storico per tornare a viverlo con dignità, creare un contatto diretto tra il mondo artigiano e dell’imprenditoria agroalimentare con quello universitario, stimolare le produzioni locali e di incentivare gli scambi con il naturale ambito Mediterraneo. Una vera e propria rivoluzione. “Rivoluzione brigantesca” come l’ha definita in più occasioni lo stesso candidato che si presenta pubblicamente con la coccarda rossa dei briganti. “E’ stato molto più facile far comprendere alla popolazione la verità circa la nostra storia che non la stampa che si è interessata a noi. Tv e giornali hanno affibbiato al nostro gruppo di lavoro il termine borbonico quasi in senso dispregiativo senza comprendere quanta storia e quanta tradizione si cela dietro le nostre convinzioni. Adesso i bitontini si ricordano e conoscono del 1861 e del 1734. Sono certo che il 19 maggio, in occasione della prossima celebrazione all’obelisco carolino, ci saranno molte più persone che in passato”. L’obiettivo principale della campagna di Abbaticchio è quella di rivoluzionare la cultura cittadina. “Il nostro primo obiettivo è quello di ricostruire il senso etico e morale dei bitontini e dei meridionali – dichiara il candidato della Confederazione Duosiciliana – c’è bisogno di ridare dignità alla gente, per questo motivo scelgo di parlare bitontino con la mia gente, che deve conoscere le proprie origini e apprezzarle malgrado la condanna della storia”. La Confederazione Duosiciliana ha scelto di cominciare e ripartire proprio da Bitonto. Il prossimo anno ci saranno le elezioni politiche. Michele Ladisa, uno dei responsabili del gruppo politico (nonché leader di Italia Prima), proprio al Giornale del Sud, ha annunciato che la Confederazione sarà presente in ogni regione del Sud dove sarà possibile raggiungere i requisiti richiesti dalla legge. In quest’ottica l’appuntamento di Bitonto diventa cruciale. Una buona affermazione della lista darebbe la spinta necessaria al movimento per accogliere con spirito positivo la sfida delle elezioni politiche. Di questo Abbaticchio ne è consapevole e regge bene il peso di questa responsabilità. “E’ realistico pensare che da Bitonto possa partire la riscossa del Sud. La certezza viene dalla nostra base elettorale che è passata dai grandi partiti nazionali a noi e ai problemi del Sud senza porsi nel passaggio intermedio dei partiti politici del meridionalismo di facciata. Non vanno ad informarsi da Io Sud, Grande Sud, Noi Sud e non c’è Miccichè che tenga. All’inizio temevamo questa possibilità e il procedere del tempo ci ha stupito non poco. Non so ancora il risultato del 7 maggio sarà a noi favorevole, ma, accada quel che accada, l’importante è quello che abbiamo fatto e realizzato con pochi mezzi e poche forze. Dobbiamo credere in noi stessi, questo è il messaggio che vogliamo far partire da Bitonto. Qualsiasi risultato sarà una vittoria se servirà a far nascere una nuova coscienza politica che servirà ad abbattere la politica partitocratica. Il Sud – conclude Abbaticchio – sarà la tomba del sistema”. L’augurio è che possa realizzarsi questa rinascita identitaria.

FAUSTO DI LORENZO

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