Periodico di attualità, politica e cultura meridionalista
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domenica 15 luglio 2012

L'APPUNTAMENTO/ XV commemorazione della Battaglia del Volturno a Capua, 6 ottobre 2012


CAPUA - Si svolgerà sabato 6 ottobre 2012 l'annuale commemorazione dei soldati del Regno delle Due Sicilie caduti nella Battaglia del Volturno del 1° ottobre 1860, giunta ormai alla XV edizione. A renderlo noto l'Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie e l'Associazione Culturale Capt. De Mollot, con il patrocinio del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, del Comune di Capua e della Provincia di Caserta. Al primo annuncio sulla data seguirà il programma definitivo della manifestazione.

red. eventi

domenica 17 giugno 2012

Il Giornale del Sud sbarca in Calabria. Appuntamento a Vibo Valentia il 22 giugno


VIBO VALENTIA - Si svolgerà venerdì 22 giugno 2012 alle ore 17.30 presso il Polo Culturale Santa Chiara di Vibo Valentia la presentazione del nuovo numero de il Giornale del Sud. La testata, sbarca per la prima volta in Calabria grazie all'operato di Michele Furci, storico e collaboratore della rivista nonchè Presidente del Movimento dei Paesi e dei Quartieri che da anni lotta per restituire al popolo meridionale la sua dignità. Sarà presente il Direttore Responsabile Roberto Della Rocca. Grande l'attesa per l'evento a cui parteciperà anche il Direttore del Quotidiano Calabria Ora, Piero Sansonetti, giornalista noto ai più per aver già diretto Liberazione e per le tante battaglie che sta portando avanti in difesa della Calabria. A coordinare i lavori sarà Gilberto Floriani, Direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese che ospita l'evento. Un appuntamento da non perdere che mette al centro il Sud e il suo futuro.

martedì 17 aprile 2012

America's Cup o America's Pacc? Dopo le regate i bilanci e le polemiche



NAPOLI - Alla fine Luna Rossa ce l'ha fatta e ha vinto la sua battaglia. Contro ogni pronostico e perfino sfidando i risultati delle prime regate di flotta. L'imbarcazione di cui è armatore Ernesto Bertelli ha trionfato alla tappa napoletana dell'America's Cup World Race. Non influirà, questo risultato sulla Louis Vuitton Cup e nemmeno sulla Coppa America del prossimo anno ma il successo è stato tanto inaspettato quanto straordinario. Piranha, l'imbarcazione magistralmente condotta da Massimiliano Sirena, non ha sbagliato nulla e alla fine di una gara in cui è sempre stata avanti alle altre imbarcazioni ha tagliato per prima la linea di arrivo aggiudicandosi i 50 punti in palio per la regata finale e vincendo la tappa di Napoli. Fino a qui il risultato sportivo. Ora che la kermesse si sta trasferendo a Venezia è tempo di bilanci. Nella Villa Comunale si smontano le attrezzature. Il villaggio della vela si svuota sotto la pioggia e le nere nuvole di questi giorni. Il primo a impegnarsi nella rendicontazione dei numeri è il Governatore Stefano Caldoro. A settembre la Giunta Regionale aveva autorizzato la spesa di 22milioni di euro per l'evento. Questa spesa non dovrebbe essere stata spesa tutta ma Caldoro è intenzionato a dare battaglia a Comune e Provincia sul futuro della Coppa America che ritornerà nel Golfo di Napoli il prossimo anno prima del definitivo trasferimento delle imbarcazioni in California. Avendo versato i contanti distratti dall'Obiettivo Operativo 1.12 finanziato dall'Ue, la Regione, probabilmente già in questi giorni, alzerà le barricate per difendere le opere realizzate e, soprattutto, per pianificare meglio la successiva avventura napoletana della coppa. Primo problema è la scogliera di Mergellina che è stata ribattezzata "usa e getta" mentre per la Regione va mantenuta. Resta poi da decidere l'uso del Molo San Vincenzo e le risorse destinate al Comune e alla Provincia. Il Presidente della Provincia Luigi Cesaro per il prossimo anno vorrebbe valorizzare il litorale flegreo o la parte meridionale del territorio metropolitano tra Portici e Torre del Greco. Infine c'è il Sindaco Luigi De Magistris che si è lanciato in previsioni, forse un pò troppo azzardate, parlando di via Chiaia chiusa al traffico per decisione del popolo napoletano. Resta da chiarire il ritorno economico di tutta la kermesse anche se Caldoro, in una intervista al Corriere del Mezzogiorno ha detto di non pentirsi di nulla di quanto fatto e sulla stessa linea si collocano pure Cesaro e De Magistris. Certo è che l'associazione albergatori per bocca del Presidente Sergio Maione, hanno denunciato un ritorno quasi inesistente anche, e soprattutto, a causa della fretta con cui si è voluta organizzare la tappa napoletana e per la mancanza di un percorso collegato di eventi e celebrazioni che avrebbe consentito un maggiore "sfruttamento" delle presenze in città. Fino a questo momento (mancano i dati finali raccolti dagli organizzatori) il bilancio pare essere in negativo, fermo restando che l'evento sportivo nella sua eccezionalità c'è stato, è stato seguito e avvertito. Dal punto di vista economico pare abbia avuto ragione il movimento politico Insorgenza Civile, almeno su diverse questioni. Nel Dossier che la dirigenza del Movimento aveva presentato all'opinione pubblica napoletana si cita, giustamente, l'errore di destinare i fondi europei per lo sviluppo regionale ad una manifestazione sportiva che, per quanto importante e di carattere globale, non doveva sottrarre risorse allo sviluppo specie in una Regione come la Campania. Altra questione centrale è stata l'esagerata cerimonia di apertura della manifestazione. Al di là della spettacolarità delle regate, non si correva la Coppa America e spendere 500mila euro per una serata di piazza è stato fuori luogo. Altro elemento approfondito nel dossier di Insorgenza Civile (consultabile integralmente al sito www.insorgenza.it) è l'assenza di numerosi consorzi e produttori alimentari e di artigianato locale nonostante gli impegni assunti dalle delibere dell'amministrazione comunale volte alla valorizzazione della produzione locale. Oltre questi punti anche altri quesiti più tecnici e domande politiche rivolte alle autorità. Insomma, il movimento guidato da Nando Dicè ha centrato parecchie questioni che rischiano di far molto discutere e riflettere, si spera, amministrazioni e pubblica opinione.

MAFALDA CROCITTI


venerdì 13 aprile 2012

America's Cup/ Seconda giornata, la giornata di Luna Rossa (e dei Neozelandesi)




NAPOLI - C'è poco da commentare. Il Golfo di Napoli con vento da Sud Sud-Ovest da 8-11 nodi ha permesso alle due Luna Rossa di dare il meglio nella seconda giornata di regate. New Zeland  timonata dal perfetto Dean Barker allunga il passo dimostrando che un equipaggio che sta assieme da circa 15 anni ha il suo peso in un mix giusto di tecnologia ed agonismo. La gara di Team New Zealand è stata perfetta e ha trionfato con grande distacco dalle altre navi ma quella di ieri è stata la giornata di Luna Rossa, anzi, delle due Luna Rossa, Swordfish e Piranha che si sono classificate rispettivamente sesta e seconda nelle prima gara e seconda e terza nella seconda. Piranha è così al terzo posto, con 27 punti, della classifica delle regate di flotta di questo America's Cup World Race che si svolge a Napoli.


Mare sole vento garantiscono oggi uno spettacolo ancora più bello.
Luna Rossa Piranha, prima della prova di flotta, ha finalmente addentato aggiudicandosi uno dei tre match race, duelli uno contro uno da 15 minuti che assegneranno il Match Racing Championship.
Grande spettacolo e lavoro dei ragazzi che lasciano alle spalle Team Korea. Oggi sapremo se Luna Rossa tiene o se si è trattato solo di un sussulto. Per ora diciamo ai ragazzi di Luna Rossa: davvero bravi!

SALVATORE CUOMO

giovedì 12 aprile 2012

America's Cup, il commento tecnico della prima regata





NAPOLI - Ore 14:00 vento forte e mare formato fanno da sfondo alla nuova sfida per la 34esima Americas's Cup. La prima giornata è qui, nove equipaggi per sette team. Non sembra vero ma continua la Nuova Coppa America, Americas Cup World Series,(quarto appuntamento e primo appuntamento italiano qui a Napoli). Lo spettacolo è unico e lo attendevano sia tanti appassionati che il grande pubblico. Questa volta anche il tricolore è presente con Luna Rossa PRADA per una nuova sfida, per ricercare punti preziosi. Sugli AC45, i velocissimi catamarani monotipo utilizzati per questi eventi, il team italiano di Luna Rossa è al suo esordio.  Molto strano vedere in azione i catamarani al posto delle tradizionali barche con monoscafi forse più eleganti e più avvincenti nelle sfide ravvicinate. La formula con i catamarani è vincente? Lo si vedrà in seguito per ora il primo fine che gli organizzatori si erano prefissati, vale a dire quello di sostenere costi più contenuti risparmiando sui materiali per gli scafi (più piccoli) e su equipaggi meno numerosi, non è stato raggiunto e i costi si sono  rivelati uguali se non maggiori alle passate edizioni. 
Abbiamo potuto ammirare l'avanzatissima tecnologia dei nuovi scafi che però stentavano a vincere il mare grosso ed il vento partenopeo, gli scafi affilatissimi vibravano sotto le raffiche, come se la natura volesse far sentire la sua voce e così è stato. Il catamarano svedese di Artemis ha scuffiato (si è ribaltato) nella prima regata ottavo giro offrendo una bella emozione. La vittoria nella prima regata è andata a Oracle, che detiene la Coppa e punterà a difenderla il prossimo anno. Questa la classifica e i tempi della prima regata: 1) Oracle Spithill (Usa); 2) Energy Team (Fra) 2'52"; 3 Emirates New Zealand (Nz) 3'29"; 4) Team Korea (Sud Corea) 3'32"; 5) Oracle Bundock (Usa) 3'48"; 6) Luna Rossa Piranha (Ita) 5'47"; 7) Luna Rossa Swordfish (Ita) 5'59".
Nella seconda sfida l'imbarcazione svedese ha avuto la randa sfondata da una raffica di vento. E infatti nella seconda regata non sono partiti quelli di Artemis mentre sono rientrati in porto anche  i catamarani di China Team e Oracle Bundock per problemi tecnici. Questa la classifica della seconda regata di flotta, che ha visto dominare i neozelandesi e, a sorpresa, il sorpasso di Team Korea su Oracle che si è accontentata del terzo posto: 1) Emirates New Zealand; 2) Team Korea 1'21"; 3) Oracle Spithill 1' 32"; 4)Energy Team 1' 43"; 5) Luna Rossa Swordfish 2'44"; 6) Luna Rossa Piranha 4'13". Team Korea, guidato dal plurititolato Nathan Outteridge ha impressionato molto bene strappando una posizione al team Oracle nella seconda regata. La terza regata prevista è stata annullata per le avverse condizioni meteo. Tra le novità di questa nuova Coppa America, le vele che sono carenate snodate, le penalità che vengono segnalate con spie luminose, su tutte le imbarcazioni vi sono inoltre telecamere anche con tergi-obiettivo automatico, la tecnologia è quindi di casa, a Napoli, grazie al team degli organizzatori  che ha scelto il Golfo partenopeo come tappa dell' Acws. Per la finale domenica 15 aprile gli equipaggi italiani hanno preferito provare i catamarani e non spingerli troppo oltre correndo il rischio di pericolosi incidenti che potrebbero mettere fine all'avventura di Luna Rossa nella 34esima Coppa America.  Il pensiero è che siano stati progettati per essere competitivi con meno vento e mare meno formato, vedremo domani per un bilancio più netto.

SALVATORE CUOMO

mercoledì 11 aprile 2012

Coppa America. La storia e i team pronti alla partenza.


Le navi in gara durante una prova nel Golfo di Napoli davanti a Castel Dell'Ovo e al Vesuvio

A partire dalle 14.00 di oggi cominceranno le regate nel Golfo di Napoli. Segui la diretta sulla pagina facebook del Giornale del Sud con gli aggiornamenti in tempo reale e leggi a fine giornata il commento tecnico sul nostro sito.

NAPOLI – Primo giorno di regate di questa sessione di sfide per decidere chi sarà il competitor degli americani di “Oracle”, il team che detiene il possesso della Coppa America dal 2010 quando il gruppo organizzato dal magnate Larry Ellison la conquistò agli Svizzeri di “Alinghi” nelle acque di Valencia. La storia della Coppa America parte nel 1851 quando, il 22 agosto il Royal Yacht Squadron organizzò una competizione contemporanea alla Esposizione Universale che si svolgeva a Londra. La gara vide la partecipazione di 14 navi del RYS inglese e di una imbarcazione del New York Yacht Club, lo schooner chiamato “America”. Questa nave si aggiudicò la coppa, allora chiamata delle 100 ghinee (perché tanto era costata agli organizzatori), un trofeo che da quel momento divenne il più ambito nel mondo della vela. Dal 1851 gli inglesi non riescono a rientrare in possesso di quello che fu da loro messo in palio. Ci ha provato più volte il Barone Thomas Lipton, fanatico della vela (ma noto per essere imprenditore e mercante di tè), che organizzò cinque spedizioni tra il 1899 e il 1930 in un doppio tentativo, fare pubblicità ai suoi prodotti e riportare la coppa a casa. Dei due solo il primo obiettivo è riuscito a centrare. Fino al 1983 la coppa è stata veramente America, con un dominio assoluto degli States, considerati, da quel momento, i defender per eccellenza. Dal 1983 la competizione si è fatta più interessante. La circolazione delle tecnologie e gli ammodernamenti della nautica hanno reso protagonisti gli Australiani (1983 – 1987), i temuti Neozelandesi (1995 – 2000) e gli Svizzeri di Alinghi (2003 – 2010) ma si sono fatti conoscere ed apprezzare anche le imbarcazioni italiane con il Moro di Venezia, primo challenger nell’edizione 1992 con al comando Paul Cayard, e poi con l’indimenticabile Luna Rossa (challenger ufficiale nel 2000) con lo skipper Francesco De Angelis. Oggi la sfida si rinnova. Dai classici scafi si è passati ai catamarani e le gare preliminari si svolgeranno in due tempi a Napoli, a Venezia per poi approdare nella baia di San Francisco dove tutto sarà pronto per accogliere le sfide finali del 2013.

I TEAM IN GARA

Luna Rossa si prepara alla partenza

Luna Rossa
E’ l’unica imbarcazione italiana a partecipare alla sfida della 34th America’s Cup. Sia Mascalzone Latino che +39 (team che avevano partecipato alle sfide precedenti di Valencia armati a Napoli e sul Lago di Garda) non sono riusciti ad adeguarsi agli standard richiesti dalla nuova sfida dei catamarani. Luna Rossa comincia nel 1997 la sua storia grazie alla volontà dell’imprenditore Patrizio Bertelli che volle riprendere la vecchia idea di Azzurra (armata dall’Aga Khan e da Agnelli nel 1983) e del Moro di Venezia (sfida di cui fu promotore l’imprenditore Raul Gardini nel 1992). Alla prima uscita per la Coppa del 2000 vinse le preliminari sconfiggendo gli altri sfidanti e arrivando in Nuova Zelanda per sfidare il team neozelandese detentore della Coppa ma venne sonoramente sconfitta. Bertelli ci aveva riprovato nel 2002 e nel 2007 e aveva poi annunciato la fine della carriera di Luna Rossa. L’anno successivo il ritorno, per molti versi inaspettato ma sempre desiderato, e la sfida lanciata a Oracle per la 34esima edizione.

China Team
E’ l’imprenditore cinese dal nome quasi impronunciabile, Chaoyang Wang, l’armatore di China Team, gruppo che rappresenta la prima uscita della Cina, altro paese dall’antichissima tradizione navale e velica, nel mondo della Coppa America. Era il 2007 a Valencia ma il gruppo non ha propriamente brillato e l’unica vittoria ottenuta durante le eliminatorie (Luis Vuitton Cup) China Team la ottenne contro gli americani di Oracle che avevano rotto lo strallo di prua (la corda di metallo che sostiene l’albero della nave) poco dopo la partenza.

Il Catamarano di Bmw Oracle visto dall'alto

Bmw Oracle
E’ l’imbarcazione volute dal magnate Larry Ellison che non ha lesinato in fondi da investire per riportare la coppa in America. Soldi e fatica che hanno dato frutti solo nel 2010 dopo 10 anni di tentativi. Oggi Oracle è il defender della Coppa e in quanto tale la sua partecipazione alla Louis Vuitton che si svolgerà tra Napoli e Venezia è soltanto un modo per allenare l’equipaggio e abituarlo ai ritmi delle gare. La vera sfida per Ellison sarà quella di San Francisco.

I nuovi e gli assenti
Altri team che gareggeranno in questa edizione della Coppa America sono alla loro prima volta. Artemisia Racing, rappresenta la Svezia, Energy Team la Francia, BAR l’Inghilterra, Greencoomracing la Spagna, e Team Korea la Corea del Sud. Assenti in polemica dalla Coppa America alcune imbarcazioni e team che hanno fatto la storia, Australia, New Zealand e Alinghi che non hanno accettato il cambiamento a lavori in corso sul tipo di nave e sulle regole del Deed of Gift, mentre non parteciperanno per mancanza di fondi i team italiani +39 e Mascalzone Latino. 

FAUSTO DI LORENZO

Coppa America. Piccolo glossario per conoscere e approfondire



America’s Cup: E’ la sfida a due che si svolge, dal 1983, dopo la LVC e al termine della quale si assegna la Coppa America.

Armatore: E’ il proprietario dell’imbarcazione, colui (o coloro) che sostiene le spese per la nave e l’equipaggio che partecipano alla Coppa.

Catamarano: Il catamarano è una imbarcazione appartenente alla categoria dei multiscafo, formato da due scafi collegati da una struttura di collegamento chiamata ponte. I catamarani sfruttano la caratteristica riduzione della resistenza al moto che si realizza, per le carene dislocanti (cioè il cui sostentamento/galleggiamento è garantito dalla spinta idrostatica e non da effetti idrodinamici) veloci, attraverso carene filanti di elevato allungamento cioè con la lunghezza accentuata rispetto a larghezza ed immersione. Il carico trasportato generalmente trova ospitalità sia all'interno dei due scafi che sul ponte formato dalla struttura di collegamento dei due scafi. Nel caso della Coppa America i catamarani utilizzati sono leggerissimi e resistenti per meglio poter competere con gli altri gruppi in gara.

Challenger: E’ il sindacato che sfida il defender per la conquista della Coppa America. Fino al 1983 il Challenger è stato unico ma dall’edizione 1983 la presenza di diversi sfidanti portò alla organizzazione di un torneo che avrebbe preceduto la Coppa America vera e propria. Dal nome dello sponsor finanziatore quella serie di gare (che quest’anno si svolgono a Napoli) vennero definite Louis Vuitton Cup.

Deed of Gift: (letteralmente Atto di donazione) è un documento redatto e depositato dal New York Yacht Club (proprietario dell'atto) presso la Suprema Corte di New York, in modo da essere applicato al di sopra delle parti e con il quale si diede inizio alla America's Cup del 1918. Esso è il principale regolamento cui devono attenersi i partecipanti e contiene, tra l'altro, le misure massime delle imbarcazioni (max 30 piedi se ad albero singolo), le regole di iscrizione e altro. Nel caso in cui il CoR non riuscisse a mettersi d'accordo con il 
Defender, si dovrebbe correre con le regole in esso scritte, come nel caso della America's Cup 1988 e della 33esima America's Cup (sfida tra Alinghi, il Defender, e BMW Oracle).

Defender: E’ il sindacato che detiene il trofeo ed è stato sfidato da un altro sindacato per la rimessa in gioco del titolo.

Louis Vuitton Cup: E’ la competizione nella quale si sfidano i challenger. La permanenza come sponsor della Louis Vuitton non è più certa e quindi a partire dalla 35 esima edizione della Coppa America potrebbe cambiare nome in Rolex Cup o in Bmw Cup.

Skipper: Lo skipper è la persona che ha il comando di una imbarcazione, ma non ne è necessariamente l'armatore. È all'incirca l'equivalente di un capitano. Quando l'imbarcazione è in acqua, lo skipper ha il comando assoluto sull'equipaggio, e risponde civilmente e penalmente del comportamento della stessa.

Sindacato: Con questo termine si designa il gruppo che organizza la Coppa (detenendo il titolo) o che lancia la sfida al vecchio vincitore. Luna Rossa e Bmw Oracle nella terminologia della Coppa America sono due sindacati, il primo sfidante e il secondo difensore.

sabato 31 marzo 2012

Le scuole del Sud paladine dell'open source



NAPOLI - La scuola si confronta con il futuro. Questo il senso della “Smart Education & Technology Days”, iniziativa culturale e didattica che si è svolta, su iniziativa della rivista telematica “Hi Tech Paper.it”,  a Napoli nei saloni della Città della Scienza il 28 e il 29 marzo. Di quali spazi avranno le nuove tecnologie nel mondo della formazione scolastica hanno parlato tre insegnanti, Michele Ioffredo dell’Iti Giordani di Napoli, Gennaro Piro, della Media Marotta di Napoli, e Salvatore Cuomo, del Liceo Manzoni di Caserta che sono stati soprannominati per l’occasione “i tre tenori dell’open source” proprio per l’ampio spazio che hanno lasciato, nelle loro spiegazioni, al tema dei sistemi operativi liberi. Ioffredo ha illustrato alle centinaia di ragazzi richiamati dall’evento, un innovativo modo per emulare una lavagna interattiva multimediale grazie ad un WiiLD OS, sistema che constente di trasformare un semplice proiettore (con l’ausilio di una penna infrarossi, un pc con connessione bluetooth e uno wiimote, controller della Wii Nintendo) in una Lim. Gennaro Piro ha invece esposto come l’utilizzo di open source può contribuire a riutilizzare macchine non più performanti con il mercato che possono essere utilizzate per le esigenze delle scuole primarie consentendo risparmio e qualità dell’offerta formativa. Molto apprezzata la relazione di Salvatore Cuomo che ha presentato Minus, open source elaborato proprio presso il Liceo Manzoni di Caserta. Questo programma consente di gestire in modo efficiente e pratico tutte le esigenze di soggetti privati e pubblici, scuole comprese. Lo sforzo dei tre tenori, condiviso ormai da molti protagonisti del mondo dell’istruzione e della tecnologia, è quello di educare i giovanissimi all’uso dei sistemi non proprietari (come ad esempio Windows e Apple) per favorire la maggiore diffusione possibile di sistemi alternativi altrettanto efficienti. “Da Napoli abbiamo voluto lanciare un progetto che prenderà nome di Rete delle Scuole virtuose, volendo raccogliere in un unico gruppo tutte le scuole italiane che sono intenzionate a seguire il metodo europeo di sviluppo delle tecnologie tramite l’uso di Linux, l’operatore open source che consente di massimizzare l’efficienza delle strumentazioni tecnologiche e, allo stesso tempo, garantire la sicurezza dai virus informatici e un sensibile abbattimento dei costi di gestione dei laboratori informatici” ha dichiarato al Giornale del Sud il professore Cuomo del Liceo Manzoni di Caserta. In questo progetto di sviluppo costante e continuo la scuola può e deve essere coinvolta proprio perché capace di veicolare i messaggi giusti a intere generazioni di futuri adulti. Il viaggio della generazione “open” parte dal Sud.

PAOLO LUNA

martedì 7 febbraio 2012

"Med & Cult" e "il Giornale del Sud", all'Una Hotel (Napoli) si parla di Sud e informazione

Di seguito pubblichiamo il comunicato diramato dall'associazione "Med & Cult project development" sull'incontro organizzato a Napoli per il 14 febbraio.

NAPOLI - Martedì 14 Febbraio siete tutti invitati all'Incontro organizzato dalla Med & Cult project development, e che si terrà dalle 18,30 alle 20,30 presso l'Una Hotel sito in Piazza Garibaldi. L'evento intende presentare le iniziative in programma per l'anno 2012 dell'Associazione, ed in questa occasione propone un tavolo di riflessione sulla tematica "Sud ed informazione", la partecipazione alla discussione è libera e non programmata, per intervenire basta segnalarlo sull'apposito registro a disposizione degli intervenuti all'Incontro, spunti per la discussione finora a noi pervenuti come di interesse particolare sono il Sud del Mediterraneo, e il Movimento dei forconi, la serata sarà moderata dalla presidente della Med & Cult Marina Lebro e da Roberto Della Rocca, direttore de "Il giornale del Sud", nuovo mensile di informazione ed approfondimento. La collaborazione di questo Incontro tra la Med & Cult ed "Il Giornale del Sud" vuole essere solo la prima occasione di una proficua e duratura collaborazione, 
vi invitiamo a partecipare numerosi.

martedì 31 gennaio 2012

Vittorio Sgarbi "referente" per salvare Carditello


CASERTA - Vittorio Sgarbi potrà anche non risultare simpatico ma,  nell'ultima uscita pubblica che lo ha visto protagonista a Caserta in un contraddittorio sulle bellezze artistiche della Terra di Lavoro, avrebbe colpito e affascinato anche i più refrattari al suo stile. Attraversando secoli di storia, immergendosi nel mondo dell'architettura accompagnato dalle domande di Jolanda Capriglione, Sgarbi ha approfittato dell'occasione per farsi portavoce della battaglia in favore di Carditello, esempio - secondo il professore - di scelte politiche e normative sbagliate, mancanza di programmazione e confusione sul ruolo del pubblico e del privato nel campo della cultura. Ma è andato oltre la semplice dissertazione e, assecondando la richiesta della professoressa Capriglione ha accettato, dinanzi all'attenta platea dell'Auditorimu provinciale, di diventare il referente nazionale della battaglia per il Real Sito borbonico. Un impegno accettato con tanto di provocazione. Durante la lunga intervista non ha esitato a lanciare duri affondi contro gli amministratori locali. Il dito puntato contro le rotonde definite "orrende e inutili", fonte di "spreco" per soldi che potrebbero essere investiti nel recupero delle bellezze del territorio. Il dialogo tra Sgarbi e la Capriglione (docente di Estetica presso la Facoltà di Architettura della Sun) dal tema "Bellezza, fascino e altre storie" si inserisce in una serie di 17 incontri organizzati dalla Provincia di Caserta per promuovere il patrimonio artistico e culturale di Terra di Lavoro. Quasi due ore di discussione, trascorsi interrogandosi sul concetto di bello, sulla possibilità di ripristinare un po' di armonia nei territori devastati dallo scempio urbanistico, sul vero senso da attribuire allo sviluppo eco sostenibile con continui riferimenti alla storia del nostro territorio, recuperando Benedetto Croce e il senso dello storicismo dopo Hegel, superando il confine sottile tra filocalia e amore per l'arte, fino a condurre i presenti nell'immenso mondo del patrimonio archeologico e pittorico nazionale. Uno Sgarbi auto ironico, ansioso di riscoprire e scoprire luoghi a lui ancora ignoti, nonostante sia stato a lungo il presidente del Museo di Capua.  Il professore ha rilanciato la sua invettiva contro Adriano Celentano, annunciando che scriverà al cantante per chiedergli di donare una parte dello stratosferico compenso (ottenuto dagli organizzatori del Festival di Sanremo) in modo da contribuire al recupero della Pala d'altare di Teodoro d'Errico, conservata nella chiesa dell'Annunziata a Marcianise. E' la seconda promessa che Capriglione è riuscita a strappargli. Per quanto riguarda Carditello, Sgarbi ha auspicato una soluzione positiva dell'annosa vicenda, resa ancora più grottesca da recenti ultimi atti di saccheggio. Il salvataggio del Real Sito per il critico d'arte doveva essere cura dello Stato, delle sue amministrazioni locali e periferiche (Comuni, Provincia e Soprintendenza), ma vista l'assenza delle istituzioni la soluzione dei privati non deve spaventare. Per Sgarbi è meglio affidare ad un privato gli interventi di restauro che lasciare il patrimonio di tutti nel degrado e nell'incuria. In sostanza per il professore "il pubblico che chiude i musei priva i cittadini del proprio patrimonio". Il pubblico così inteso "diventa - ha ribadito il critico - peggiore espressione del privato". Parole importanti che vanno a toccare un argomento delicato, cioè quello dell'intervento dei privati nel settore della cultura e su cui da tempo i Governi che si sono succeduti avrebbero dovuto dare risposte concrete visto il vasto patrimonio italiano. Sicuramente le parole di Sgarbi hanno affascinato, adesso si dovranno misurare i passi che riuscirà a compiere come referente nazionale per la salvezza di Carditello.

Paolo Luna   


venerdì 18 novembre 2011

Quando il Parlamento dice sì ma il Paese non vuole!


ROMA – Ma all’opposizione chi ci sta? I numeri con cui ieri Mario Monti ha superato il primo voto di fiducia lasciano poco spazio alle chiacchiere. Sono stati 281 i voti favorevoli e 25 i contrari al Senato mentre alla Camera dei Deputati si sono registrati 556 sì e 61 no. A conti fatti l’unica opposizione è quella extraparlamentare che gira nel Paese dove, mezzi di informazione, movimenti e partiti si sono dichiaratamente schierati contro il governo dei tecnocrati e dei poteri forti anche se il nuovo Premier ha voluto smentire questo scenario affermando, a chi era ancora sveglio e a chi voleva crederci, in Parlamento che il suo “non è il Governo dei poteri forti”. C’è da crederci? 

Il vignettista Benny ritrae Maroni e Bossi a guardia dal Governo Monti

Forze politiche 
Tra le forze politiche parlamentari solo la Lega Nord si è schierata all’opposizione del Governo Monti. Tutte le altre forze politiche hanno detto sì anche se singoli casi di malcontento sono stati fatti rientrare all’ultimo minuto. Tra questi l’ex ministro Gianfranco Rotondi, che ha annunciato le dimissioni da parlamentare perché contrario all’abdicazione di responsabilità della politica di fronte alla crisi. Scontenti di Monti anche Alessandra Mussolini, del Pdl, e Domenico Scilipoti che ieri si è presentato alla Camera con il lutto al braccio e dei fogli a uso manifesto mortuario dove si annunciava la morte della democrazia. Per niente felici nemmeno gli ex deputati di Alleanza Nazionale finiti nel Pdl dal 2008. Gasparri, La Russa e co. avrebbero preferito dire no ma si sono attenuti alle decisioni della Presidenza del partito. Non a caso quello del Pdl è il sì più ambiguo. Berlusconi è convinto di avere il cerino in mano e poter mettere ko Monti qualora il Governo tecnico puntasse alla dittatura tecnocratica ma non è detto che abbia la forza di potersi imporre ai suoi parlamentari. I gruppi che fanno capo a Scajola e Pisanu da tempo vanno minacciando la formazione di gruppi autonomi parlando di una quarantina tra senatori e deputati pronti a seguirli. Potrebbe dunque capitare che se Berlusconi decidesse di non sostenere più Monti il Senatore a vita avrebbe comunque una maggioranza larga a sostenerlo. Le forze del centro, Udc, Fli e Api sono state le più ben disposte verso Monti ed è impensabile, allo stato attuale, che possano cambiare idea. I tre partitini approfitteranno del jolly Monti per rinforzarsi, fare campagna acquisti e prepararsi alle elezioni politiche. Sulla stessa onda tutte le forze parlamentari minori come quella dei responsabili e, purtroppo i tre partiti meridionalisti riuniti nel raggruppamento “Grande Sud” targato Miccichè, Poli Bortone, Milo, Iannaccone. A far parlare di sé è Antonio Di Pietro con l’Italia dei Valori che, pur votando la fiducia non sosterrà organicamente a prescindere l’esecutivo ma valuterà volta per volta i provvedimenti fino a quando non toglierà la fiducia ai tecnici. Meno chiara la posizione del Partito Democratico. Palesemente avanti nei sondaggi e vincente sulla carta in caso di elezioni, il Segretario Bersani avrebbe potuto andare alle urne e allontanare, una volta per tutte lo spauracchio berlusconiano sconfiggendolo una volta per tutte alleandosi o con l’Udc o con la coppia Idv-Sinistra e Libertà. Il tempo dirà quanto ci ha visto giusto. Fuori dal parlamento è invece tutto un coro di no. 

I manifesti di Forza Nuova contro Monti

Forza Nuova ha addirittura dato alle stampe dei manifesti chiedendo l’arresto di Mario Monti, ma anche La Destra di Storace, Rifondazione Comunista e Sinistra è Libertà di Nichi Vendola si sono dichiarati contrari al Commissariamento della Bce. Prevale in misura netta il no a Monti anche tra le associazioni culturali, i movimenti e i partiti meridionalisti, neoborbonici, borbonici, napoletani e siciliani a dimostrazione del fatto che è necessario, al più presto giungere ad una forma di rappresentazione per una parte del paese messa a tacere da 150 anni a questa parte. 

 
Una copertina de il Giornale e de Il Fatto Quotidiano contro il Governo Monti

Stampa e tv 
Anche nel settore dell’informazione c’è larga trasversalità sull’opposizione al Governo Monti. I giornali espressione dei poteri forti sono, come prevedibile, con il professore. E dunque Corriere della Sera, La Repubblica, L’Espresso, il Sole 24 Ore, l’Unità e, tra le trasmissioni tv, l’Infedele di Gad Lerner non hanno perso tempo per innalzare le lodi a Mario Monti. Contrari e dubbiosi sull’efficacia e la correttezza di tutta l’operazione Monti il Giornale (diretto dalla coppia Feltri Sallusti), Libero (Maurizio Belpietro), il Foglio (Giuliano Ferrara), Il Tempo (Mario Sechi), Calabria Ora (Piero Sansonetti), Il Fatto Quotidiano (Travaglio Padellaro), la nostra testata e il settimanale Panorama. Contro Monti anche Augusto Minzolini, direttore del Tg1 ed Emilio Fede, direttore del Tg4. 


Vignetta di Krancic sull'operazione messa in atto da Napolitano

Mondo della Cultura 
Anche il mondo della cultura è schierato dalla parte di Monti ma le voci in dissenso non mancano. Vignettisti di rilievo come Alfio Krancic e Vauro Senesi, pur partendo da posizioni opposte, criticano fortemente con la loro arte il Governo Monti. Voce fuori dal coro è quella di Massimo Cacciari che, nell’ipotizzare il pericolo della mancanza di democrazia effettiva, ha condiviso le opinioni con il critico d’arte Vittorio Sgarbi. L'intellettuale Fulvio Abbate, che intrattiene con la sua "televisione monolocale" Teledurruti ha sostenuto di non rimpiangere Berlusconi ma di non sostenere la squadra di Monti.


Esteri 
Un tripudio di gioia e di lodi al Signore è arrivato dal settore internazionale dove Mario Monti viene vissuto come il salvatore dell’Italia, dell’Europa e, quasi quasi, anche quello degli Stati Uniti. Dalla parte di Monti, la Merkel, Obama, Sarkozy, il Presidente Ue Van Rompuy e quello della Commissione Ue Barroso. Hanno detto la loro anche gli esponenti di Goldman Sachs e delle agenzie internazionali di rating. Fitch, Moodys e Standard and Poors hanno dato 3 A sulla fiducia a Monti in attesa di valutazioni concrete. Stesse simpatie il governo le riscuote presso la Banca Mondiale (dalle cui fila arriva Elsa Fornero, ministro del Welfare) e il Fondo Monetario Internazionale. L’unica voce in dissenso è stata quella del Presidente Russo Medvedev che, pur non criticando l’evoluzione politica italiana, ha espresso rimpianti per Berlusconi e il suo governo. 

L'incontro tra il Premier e il Papa a Fiumicino
prima del viaggio di Benedetto XVI in Benin

Imprese, lavoro, chiesa e Forze sociali 
Forse non tutti gli imprenditori italiani sono dalla parte del nuovo governo ma se ne guardano bene dal dirlo. Così l’immagine che si ha è quella di un mondo dell’imprenditoria e delle forze sociali spiccatamente a favore verso il Governissimo. Confindustria da due anni invocava la scelta tecnica, ed è stata accontentata. Il Gruppo Cir, per bocca del suo fondatore Carlo De Benedetti, ha cominciato a stendere i tappeti rossi. La triade sindacale Cgil, Cisl e Uil hanno subito accolto con gioia il nuovo Presidente del Consiglio e fin dalle consultazioni hanno detto di essere disposti a collaborare ai tagli e alle manovre restrittive lacrime e sangue che saranno prese nelle prossime settimane. La Chiesa, infine, non ha fatto passare troppo tempo visto che già dal momento della comunicazione dei ministri il Cardinale Bagnasco ha parlato di una “bella squadra” in riferimento al nuovo Governo. Il primo incontro tra Monti e Papa Benedetto XVI a Fiumicino è stato disteso e sereno. E con la benedizione del successore di Pietro, comincia il lavoro di Mario Monti.

Paolo Luna

domenica 16 ottobre 2011

Il Sud e la politica, nuove proposte e discussioni

Da sinistra Gino Giammarino, Antonio Dell'Omo, Giovanni Salemi, 
Franco Romano, Michele Loglisci e Michele Ladisa

NAPOLI - Una bella giornata di riflessione quella trascorsa, sabato, all'Hotel Domiziana dove Gino Giammarino, direttore del mensile "il Brigante" e Michele Ladisa condirettore politico del giornale on line "Onda del Sud", hanno organizzato un incontro aperto al mondo meridionalista per discutere dei problemi del Sud e, soprattutto, nel tentativo di raccogliere idee, proposte e possibili tentativi di soluzioni. Gli interventi di 12 meridionalisti si sono susseguiti nella mattinata e nella prima parte del pomeriggio. Ad affiancare, al tavolo di presidenza i due organizzatori, il Commendatore Giovanni Salemi, Presidente dell'Istituto di ricerca storica delle Due Sicilie che, per i suoi lunghi anni di militanza e di lotta per i diritti del Sud, è riconosciuto come uno dei padri nobili del meridionalismo oggi al banco di prova della crisi istituzionale e mondiale. Ad introdurre i lavori è stato il Presidente del Consiglio Provinciale Luigi Rispoli che ha sottolineato l'importanza storica delle province e ha introdotto un ragionamento preliminare sul ruolo delle regioni e sulla possibilità, auspicabile, di raccogliere le diverse regioni meridionali in una macro area comune. Proprio questo il tema maggiormente discusso. Alla possibile eventualità di creare una macroregione meridionale, difficile dal punto di vista politico - istituzionale, si è sommata la proposta lanciata dal Direttore del Brigante, Gino Giammarino, che ha parlato della formazione di due sole regioni identitarie che si sostituirebbero all'attuale composizione a venti del sistema regionalistico in vigore nella penisola. Pilastro fondamentale di ogni discussione politica sul Sud che verrà, ribadito dal Commendatore Giovanni Salemi e, nel corso della giornata sottolineato anche da Michele Ladisa, dovrà essere il riferimento imprescindibile all'antico regno delle Due Sicilie, alle sue istituzioni e alla sua organizzazione. Ampio spazio è stato dato anche ad altre due questioni interessanti. La giovane, e battagliera, Emanuela Rullo ha rilanciato il progetto Nato brigante, idea di un acquisto consapevole dei prodotti meridionali per favorire la nostra produzione rispetto a quella del Nord e delle multinazionali. L’altrettanto giovane agronomo Alfredo Sasso ha presentato il lavoro portato avanti con l’associazione 2033 Progetto Sud che si occupa soprattutto di solidarietà e di sostegno alle fasce più esposte alla crisi nella città di Napoli, idea lodevole e utile. Altra tematica è stata quella della crisi e, di conseguenza, dell’economia. L’economista Santolo Cannavale ha ricordato come troppo pochi siano i meridionali interessati dall’economia e come solo tre aziende del Sud siano oggi presenti alla Borsa valori di Milano, auspicando più formazione e consapevolezza nel settore. Della crisi attuale e del problema della burocrazia ha discusso il sociologo Maurizio Vitiello. Gli altri interventi (dell’urbanista Franco Lista, dello scrittore Sergio Zazzera, dell’operatore culturale Pino Cotarelli e del condirettore di Onda del Sud, Franco Romano) hanno fatto da apripista e cornice al grande tema della confederazione dei movimenti auspicata e invocata da Antonio Dell’Omo e Michele Loglisci, coordinatore e componente del direttivo del movimento “Italia prima” che hanno illustrato il loro progetto a cui ha aderito il movimento di Insorgenza Civile guidato da Nando Dicè. Il presidente di Insorgenza ha affrontato il tema del signoraggio invitando la platea a non credere più alle falsità che la politica italiana continua a proporre. A concludere la serie di interventi, l’editore e giornalista Pietro Golia che ha lanciato la grande questione della fine della politica, ormai controllata dai cosiddetti poteri forti, e dalla necessità di provvedere all’organizzazione del Sud per resistere alla crisi e all’aggressione delle multinazionali e della finanza. L’appuntamento di ieri, merito degli organizzatori, è servito senza dubbio a stimolare le idee e il dibattito sul futuro del meridione e del meridionalismo. L’auspicio è quello di proseguire su questa strada pensando anche a mettere in pratica quanto discusso. 

P.L.

sabato 15 ottobre 2011

L'EDITORIALE/ La protesta (che non ci piace) e il Draghi che "capisce"


Gli scontri di ieri (dal sito lettera43.it)

ROMA – La protesta degli indignados italiani non ci è piaciuta per niente e non solo per la degenerazione violenta in cui si è conclusa la giornata. A differenza di quanto successo nelle altre 80 città mondiali, dove i manifestanti sono scesi in strada principalmente per contrastare lo strapotere della grande finanza e l’incalzare dell’usura di stato, in Italia gli indignati si sono fatti trascinare nel solito teatrino, squallido e ormai un po’ troppo usurato, dello scontro politico. Ma che la giornata dovesse finire male era nell’aria. Aveva cominciato l’ex Governatore della Banca d’Italia, e ora primo uomo della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, in pratica il primo a doversi sentire sul banco degli imputati dei manifestanti. Invece Draghi si è lasciato andare ad un insolito apprezzamento: “Hanno ragione. I giovani, hanno ragione a prendersela con la finanza come capro espiatorio”. Un po’ come se Goering a Norimberga avesse dato ragione ai suoi accusatori. Poi il Draghi pensiero si è fatto oscuro. “Siamo arrabbiati noi contro la crisi, figuriamoci loro che hanno venti, trent’anni”. Di cosa dovrebbero essere arrabbiati i signori banchieri non è dato sapere. A cominciare dal 2008 i responsabili della più grande crisi finanziaria ed economica internazionale dal 1929 sono stati ricoperti di denari pubblici dai governi degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, e si permettono anche di definirsi arrabbiati? Gli indignados italiani hanno invece risposto, è bene ripeterlo, in modo sbagliato. Alla protesta contro i signori banchieri e contro l’usura di stato si sono sommate le tante piccole proteste che nel corso degli ultimi anni hanno infiammato, ora a nord ora a sud, la penisola. Non mancava nessuno. In prima fila i manifesti contro il governo, seguivano i no Tav dalla Val di Susa, i contrari alla base Usa a Vicenza, i contrari al tram a Firenze, i proprietari delle case del centro storico dell’Aquila, i disoccupati organizzati, i lavoratori in cassa integrazione, i pensionati preoccupati di perdere tutto. Insomma invece di essere una grande massa di giovani in ansia per il proprio futuro il corteo di Roma (al netto della violenza di 200 imbecilli) è stata la fusione delle tante piccole proteste localistiche e delle quotidiane polemiche politiche. Nei giorni scorsi l’Opa per la strumentalizzazione del corteo era stata lanciata dall’opposizione parlamentare. L’anonimo Bersani aveva dichiarato di comprendere le motivazioni della protesta, motivazioni che ovviamente risiedevano nell’esclusiva volontà di abbattere il Governo. Vendola e un redivivo Diliberto avevano fatto seguito: “La manifestazione è una spinta per lottare ancora di più contro Berlusconi e il suo Governo”. Immancabile Di Pietro, che profetizzava un mese fa: “Prima che ci scappi il morto, mandiamo a casa questo Governo” e dal Fli c’era chi sosteneva che la colpa del clima fosse dell’ectoplasma Berlusconi che non aveva mollato la presa. A questa operazione di falsificazione non ci stiamo. Innanzitutto la protesta doveva rimanere pacifica, come la maggior parte dei partecipanti voleva. In secondo luogo non bisogna mai dimenticare che le motivazioni della protesta, a livello mondiale, sono rivolte contro la grande finanza. Contro Draghi che “capisce” (o fa finta di capire?) e Soros che scende in piazza a Wall Street con i manifestanti (non è un refuso, è successo davvero!). Perché l’operazione che stanno mettendo in campo è semplice. Adesso montano la protesta, cercano di dimostrarsi dalla parte della povera gente, a difesa dei più deboli. Loro, i finanzieri e gli usurai di stato che hanno tentato, tentano e continueranno a tentare di arricchirsi sempre di più a scapito della povera gente. Per questo la protesta di Roma non ci è piaciuta. Da una lato, rafforza in noi la convinzione che, ancora una volta, in questo paese manchi l’unità persino nella protesta ma, dall’altro lato, dimostra come ancora sia immaturo il popolo trascinato nell’assurda polemica tra filo governativi e non mentre il paese crolla e il mondo cambia.

Roberto Della Rocca

mercoledì 12 ottobre 2011

Il Sud e la politica: parliamone cinque minuti per due obiettivi





Segnaliamo l'evento organizzato dal periodico "Il Brigante" diretto dall'amico Gino Giammarino, e dalla rivista telematica "Onda del Sud" per discutere del Sud e della politica. La manifestazione si svolgerà sabato 15 ottobre a partire dalle ore 10.30 presso l'Hotel Domitiana a Napoli. Di seguito tutti i dettagli.


NAPOLI - Il Brigante, in collaborazione con la rivista telematica “Onda del Sud”, organizza una giornata di lavori e di proposte finalizzata ad elaborare due obiettivi che potrebbero essere un minimo comune denominatore per tutte quelle realtà, associazioni, movimenti, imprenditori o singole esperienze che si stanno battendo per il riscatto economico e sociale del nostro Sud.
Lo hanno fatto e lo fanno certamente in maniera encomiabile e generosa, ma secondo il classico modello dell’individualismo meridionale che ha prodotto, purtroppo, ben poco.
In sintesi, molte persone, spesso sovrapponendosi, hanno prodotto percorsi molto brevi.
Il nostro obiettivo, in qualità di testate-laboratorio al servizio del Sud, è quello di trovare due assi comuni minimali che, spinti da tante persone impegnate a remare nella stessa direzione, possano costruire un percorso di lungo termine.

Quando e dove:
L’appuntamento è per Sabato 15 Ottobre 2011
presso hotel Domitiana – Viale J. F. Kennedy, n° 143
(di fronte all’ingresso del parco Edenlandia) – Napoli
Contatti: tel. 081 621777 – web: www.hoteldomitiana.it/it/

Il programma:
Ore 10:30 – Registrazione interventi*

Ore 11:00 – Inizio Interventi*

Ore 13:30 – Chiusura sessione mattutina e pausa pranzo (libero)

Ore 15:30 – Apertura sessione pomeridiana

Ore 20:00 – Chiusura dei lavori

Come:
L’incontro sarà improntato allo scambio di idee ed allo stare insieme per meglio sviluppare il confronto. Non sarà una tavola rotonda, ma un’occasione sperimentale. Nella sala un tavolo coordinato dal Cav. Giovanni Salemi, punto di riferimento del meridionalismo e garante della serietà di quello che si farà e di quello che si dirà, affiancato dal direttore de Il Brigante, Gino Giammarino, e da quello di Onda del Sud, Michele Ladisa.
Responsabile della segreteria dei lavori è la dott/ssa Viviana Racconto.

IMPORTANTE
Coloro che intendono essere inseriti per intervenire con due proprie proposte progettuali debbono inviare una e-mail all’indirizzo: vivianarac@hotmail.com indicando i due punti programmatici con una breve spiegazione in modo da poter raggruppare i punti comuni.

Quelli da noi individuati e proposti sono:

1) Il raggruppamento delle attuali Regioni in due Regioni Identitarie con il mantenimento delle Province per una questione di maggiore sussidiarietà tra i territori limitrofi federati.

2) Il consumo consapevole dei prodotti meridionali attraverso un apposito progetto che verrà poi presentato nell’occasione.

*Interventi:
La giornata sarà seguita da due troupe televisive del gruppo Julie News per dare il maggior spazio possibile agli interventi che non debbono superare un tempo massimo di 5 minuti. Gli interventi più interessanti, oltre ad essere inseriti nello speciale appositamente registrato e montato dall’emittente, saranno inseriti sul canale You Tube “Telebrigante”.

Per raggiungere l’hotel Domitiana si consiglia, da qualsiasi autostrada si provenga, di prendere la Tangenziale di Napoli ed uscire ad AGNANO, alla rotatoria svoltare a sinistra e proseguire sempre diritto fino all’incrocio con Viale J. F. Kennedy.
Tariffe in convenzione Hotel Domitiana:
Camera DUS (doppia uso singola): € 50.00
Camera Doppia: € 60.00. (Prima colazione inclusa).