Periodico di attualità, politica e cultura meridionalista

martedì 31 gennaio 2012

Vittorio Sgarbi "referente" per salvare Carditello


CASERTA - Vittorio Sgarbi potrà anche non risultare simpatico ma,  nell'ultima uscita pubblica che lo ha visto protagonista a Caserta in un contraddittorio sulle bellezze artistiche della Terra di Lavoro, avrebbe colpito e affascinato anche i più refrattari al suo stile. Attraversando secoli di storia, immergendosi nel mondo dell'architettura accompagnato dalle domande di Jolanda Capriglione, Sgarbi ha approfittato dell'occasione per farsi portavoce della battaglia in favore di Carditello, esempio - secondo il professore - di scelte politiche e normative sbagliate, mancanza di programmazione e confusione sul ruolo del pubblico e del privato nel campo della cultura. Ma è andato oltre la semplice dissertazione e, assecondando la richiesta della professoressa Capriglione ha accettato, dinanzi all'attenta platea dell'Auditorimu provinciale, di diventare il referente nazionale della battaglia per il Real Sito borbonico. Un impegno accettato con tanto di provocazione. Durante la lunga intervista non ha esitato a lanciare duri affondi contro gli amministratori locali. Il dito puntato contro le rotonde definite "orrende e inutili", fonte di "spreco" per soldi che potrebbero essere investiti nel recupero delle bellezze del territorio. Il dialogo tra Sgarbi e la Capriglione (docente di Estetica presso la Facoltà di Architettura della Sun) dal tema "Bellezza, fascino e altre storie" si inserisce in una serie di 17 incontri organizzati dalla Provincia di Caserta per promuovere il patrimonio artistico e culturale di Terra di Lavoro. Quasi due ore di discussione, trascorsi interrogandosi sul concetto di bello, sulla possibilità di ripristinare un po' di armonia nei territori devastati dallo scempio urbanistico, sul vero senso da attribuire allo sviluppo eco sostenibile con continui riferimenti alla storia del nostro territorio, recuperando Benedetto Croce e il senso dello storicismo dopo Hegel, superando il confine sottile tra filocalia e amore per l'arte, fino a condurre i presenti nell'immenso mondo del patrimonio archeologico e pittorico nazionale. Uno Sgarbi auto ironico, ansioso di riscoprire e scoprire luoghi a lui ancora ignoti, nonostante sia stato a lungo il presidente del Museo di Capua.  Il professore ha rilanciato la sua invettiva contro Adriano Celentano, annunciando che scriverà al cantante per chiedergli di donare una parte dello stratosferico compenso (ottenuto dagli organizzatori del Festival di Sanremo) in modo da contribuire al recupero della Pala d'altare di Teodoro d'Errico, conservata nella chiesa dell'Annunziata a Marcianise. E' la seconda promessa che Capriglione è riuscita a strappargli. Per quanto riguarda Carditello, Sgarbi ha auspicato una soluzione positiva dell'annosa vicenda, resa ancora più grottesca da recenti ultimi atti di saccheggio. Il salvataggio del Real Sito per il critico d'arte doveva essere cura dello Stato, delle sue amministrazioni locali e periferiche (Comuni, Provincia e Soprintendenza), ma vista l'assenza delle istituzioni la soluzione dei privati non deve spaventare. Per Sgarbi è meglio affidare ad un privato gli interventi di restauro che lasciare il patrimonio di tutti nel degrado e nell'incuria. In sostanza per il professore "il pubblico che chiude i musei priva i cittadini del proprio patrimonio". Il pubblico così inteso "diventa - ha ribadito il critico - peggiore espressione del privato". Parole importanti che vanno a toccare un argomento delicato, cioè quello dell'intervento dei privati nel settore della cultura e su cui da tempo i Governi che si sono succeduti avrebbero dovuto dare risposte concrete visto il vasto patrimonio italiano. Sicuramente le parole di Sgarbi hanno affascinato, adesso si dovranno misurare i passi che riuscirà a compiere come referente nazionale per la salvezza di Carditello.

Paolo Luna   


2 commenti:

  1. Finalmente una voce autorevole che si pronuncia per l'unica proposta con prospettiva pratica! Basta invocare il pubblico, cui spetta il ruolo di garante e tutela, è il privato che va stimolato con le sue iniziative di imprenditorialità e sostenibilità. Il patrimonio artistico e paesaggistico del nostro territorio è la nostra ricchezza primaria, molto più preziosa di giacimenti di petrolio o di diamanti. sulla quale può convergere l'attenzione di tutto il mondo evoluto. Finalmente una voce autorevole in campo... Sgarbi è capace di farsi sentire per tanti interventi di cui è stato promotore.. speriamo che gli riesca di squarciare la ragnatela degli interessi spessa come un muro che ha prodotto per Carditello solo inefficienza e degrado... speriamo che non demorda!

    La contiguità con la Reggia di Caserta è un aspetto determinante per esaltare il valore di tutta la zona, che potrebbe diventare un fantastico polo di attrazione, soprattutto pensando ai grandi spazi di Carditello e alla facilità di raggiungerlo per la felice collocazione...

    Caterina Ossi

    RispondiElimina
  2. Tutto bello, ma mi piacerebbe chiedere alla dottoressa Capriglione, referente Unesco sul territorio, come mai si sveglia solo adesso, dopo aver a suo tempo negato il parere favorevole affinchè la Reggia di Carditello entrasse a far parte dell'Unesco stesso.......

    RispondiElimina