Periodico di attualità, politica e cultura meridionalista

domenica 13 maggio 2012

Il Governo ha deciso: il futuro del Sud? Cchiù asili pi tutti!!!


NAPOLI – Di fronte al tracollo dei partiti che lo sostengono e all’avanzata clamorosa del Movimento 5 Stelle e delle varie anime all’opposizione del Governo dei tecnici, il Presidente del Consiglio Mario Monti si è mosso. Urgentemente ha convocato a coorte tutta la stampa per annunciare coram populo che è cominciata la Fase 2, soldi a pioggia che beneficeranno soprattutto il Sud. Fin qui l’annuncio potrebbe soltanto rendere contenti i meridionali. Poi leggi bene e ti rendi conto che il Governo non ha fatto niente di gran che. Ha cancellato 2,3 miliardi di euro di Pon (programmi operativi nazionali) e ha approvato una serie di misure. Vai a leggere le misure e ti rendi conto di una contraddizione in termini soprattutto nelle parti dove più incisiva emerge la mano assistenzialista dello Stato. Assistenzialismo che non ci piace e che, è bene chiarirlo, ha distrutto l’economia di questo paese e ne impedisce, attualmente la crescita. Dunque giù con fondi a pioggia che serviranno, udite, udite, ad aprire degli asili. Avete capito bene. La grande novità del Governo tecnico è proprio questa: l’apertura in serie di asili nido per i nuovi italiani per un totale di 850milioni. Nuovi luoghi dove i figli della lupa capitolina che avranno la fortuna di nascere al Sud, potranno trovare sollievo e ristoro, sollevando anche il carico di lavoro dei genitori moderni. Senza considerare il boom di nuove assunzioni che il Governo Monti ha preventivato. Oltre 18mila giovani tra Campania, Calabria, Puglia e Sicilia sono destinati ad essere assunti come baby sitter, questo il lavoro che il nuovo millennio, quello dei burocrati e dei tecnici ha in serbo per il sud. Resta da eludere una sola domanda. Quali bambini saranno accuditi da questo esercito di bambinaie e bambinai (non sarà corretto ma la realtà è che siamo passati dai bamboccioni di Padoa Schioppa ai bambinai di Monti) visto che tutte le statistiche disegnano una natalità pari a 0? Gli italiani non fanno più figli e se non fosse per gli stranieri non ci sarebbero nemmeno quei 556mila bambini nati nel 2011 che sono sempre di meno rispetto ai 592mila morti. Già. Perché dal 1993 in Italia si muore più di quanto non si nasce. Adesso arriva Monti e ci prende in giro promettendoci di assumere i disoccupati come impiegati negli asili. Ma non solo questo il serioso governo dei tecnici ha deciso di mettere in campo per aiutare il Sud. Ci sono anche gli anziani e le badanti scarseggiano. Allora il Governo cosa ha fatto? Ha stanziato 330 milioni di euro per l’assistenza agli anziani. La decisione è stata presa da Elsa (la) Fornero, il ministro più lacrimoso (e pietoso) d’Europa che ha però svelato subito l’arcano. Tenete a bada il nonno che sulla sedia vuole esultare perché il Governo ha pensato a lui. Secondo la Fornero si tratterà di progetti sperimentali perché, non essendoci soldi per tutti, non si può assistere tutti. Ma l’esperimento servirà a ridisegnare un nuovo progetto assistenziale, per il futuro. Quando gli anziani di oggi saranno deceduti, questo, in altre parole, il grande piano della Fornero. E dopo anziani e bambini i giovani, croce e delizia del Governo tecnico. Ben 220 milioni di euro sono destinati al contrasto alla dispersione scolastica e ha favorire la riscoperta dell’apprendistato. Torneranno con grande enfasi i cococò, i cocopro e via dicendo tutte le sinistre sigle che hanno scandito la precarietà in questi ultimi anni. Solo 50 milioni per rinnovare un po’ di social card, le simpatiche tesserine azzurre frutto dell’ingegnoso piano di Tremonti. Ne avranno diritto i cittadini italiani, di età maggiore ai 65 anni, pensionati con una pensione annua di importo inferiore a 6.322,64 euro, non proprietari di immobili, automobili e patrimoni mobiliari inferiori a 15mila euro. Soldi a pioggia sempre per Campania, Calabria, Puglia e Sicilia dove arriverà un pacchetto di 900 milioni di euro destinati al sostengo delle imprese. In particolare sarà dato ossigeno al Fondo Centrale di Garanzie (che, nella maggior parte dei casi si occupa di iniettare denaro per aziende vecchie almeno di tre anni, nate con fondi statali e che sono incapaci di vivere nel mercato senza sangue fresco una volta l’anno), ci saranno soldi (quanti e quando non è dato sapere) per le aziende che vogliono esportare e per quelle che assumeranno personale. Ulteriore provvedimento che sicuramente risolverà grandi problemi è la digitalizzazione dei processi. In 23 tribunali del Sud sarà sperimentato il processo civile telematico. Vedremo come andrà questo esperimento. Al centro dell’attenzione anche la promozione turistica. Come dimenticarsi del fatto che questo sgangherato paese potrebbe vivere di turismo? Ebbene in arrivo per una ventina di siti meridionali la bellezza di 330 milioni di euro. Scommettiamo che la maggior parte servirà a stampare inutili guida turische o materiale pubblicitario presso tipografie amiche dei soliti noti politici? Proprio questo sarà il problema maggiore di questa informata di miliardi che il Governo spedisce al Sud. Il controllo della spesa sarebbe il miglior investimento possibile per salvare il Sud dai meridionali furbetti che amano più sé stessi che la loro terra. 

FAUSTO DI LORENZO

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