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mercoledì 28 marzo 2012

SUD AL VOTO/ L’Orlando “furbetto”, figuraccia Palermo per la sinistra




PALERMO – Sarà che Bersani porterà un po’ sfiga al Pd e alla sinistra ma di tutto gli è capitato. Ha visto cose che noi comuni mortali mai avremmo pensato di vedere e così, dopo 9 anni di discutibile gestione di centro destra targata Cammarata, la sinistra si presenta, al momento, con due candidati alla carica di Sindaco riuscendo a separare le forze e anche i movimenti di sostegno. Il vincitore delle elezioni primarie di Palermo, Fabrizio Ferrandelli, non va proprio a genio a Leoluca Orlando, se non altro perché Ferrandelli è stato, fino a pochi mesi addietro, esponente proprio dell’Italia dei Valori. Uscito dal partito proprio per sostenere la sfida con Rita Borsellino, nonostante il veto di Orlando e dell’Idv, alla fine ha vinto le elezioni battendo il partito dei “senior” (Bersani e Bindi) e quello dei “rottamatori” (corrente animata da Renzi che a Palermo sosteneva Davide Faraone). La vittoria è stata prima contestata. Poi si è provveduti al riconteggio dei voti. Rabbia, incredulità e infine, a vittoria accertata, il rifiuto di accettare la democratica scelta del popolo di sinistra della seconda città del Sud. Così buttando alle ortiche decenni di comizi sul valore della democrazia, Leoluca Orlando, già Sindaco di Palermo negli anni ’90, ha rotto gli indugi e, complice un silente e quasi marginale Antonio Di Pietro, ha deciso di candidarsi. La sua scelta ha rotto il fronte della coalizione di sinistra, con il Partito Democratico “obbligato” a sostenere Ferrandelli. L’Orlando furbetto, che rigetta il democratico sistema delle primarie (sistema in cui molto sarebbe da rivedere ma che la sinistra, Idv compresa, ha sempre sbandierato essere una scelta di vita irrinunciabile) per tentare l’affermazione personale, ha dalla sua parte la sinistr radicale, della Federazione della Sinistra (Rifondazione e Comunisti Italiani) e i Verdi. Sinistra e Libertà, movimento di Vendola ha deciso invece di sostenere Ferrandelli per restare coerente al metodo primarie. Cornuta e mazziata la grande sconfitta delle elezioni, Rita Borsellino, che non solo ha visto scemare le chance di diventare Sindaco di Palermo, ma è stata costretta, dalla decisione di Orlando, a non presentarsi neanche come candidata in Consiglio Comunale. Il suo movimento “Un’altra storia” non presenterà una lista propria visto che metà dei suoi componenti sostiene, per rabbia e per orgoglio, Orlando, mentre l’altra metà si affiancherà, per coerenza al gioco delle primarie, a Ferrandelli. Insomma la Borsellino rimane ferma nella panchina di Bruxelles e possiamo ipotizzare la chiusura della sua poco felice carriera politica costellata da troppe sconfitte per poter essere ancora considerata un cavallo di razza per il Partito Democratico che l’ha sostenuta. Leoluca Orlando gioca d’azzardo e la sua scelta rischia di favorire nettamente le formazioni di centro destra ormai orientate sul giovane Massimo Costa che ha unito Pdl e Udc e il cui percorso pare ormai tutto in discesa. A giochi quasi fatti è sembrata una irruzione in grande stile la richiesta di Alessandro Albanese, Presidente di Confindustria Palermo che, a nome delle 530 imprese cittadine, ha chiesto al Prefetto di prolungare il commissariamento della città per attendere l’arrivo di candidati seri e credibili con programmi migliori. Un tentativo che puzza molto di bruciato.

PAOLO LUNA

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