NAPOLI – Oltre 50 incendi al giorno con punte comprese tra gli 80 e i 100 roghi. Questo il bilancio provvisorio di questa estate 2012 mentre una nuova ondata di caldo dal Marocco sta per investire la penisola italiana. In prima linea, a combattere contro le fiamme, gli uomini dei Vigili del Fuoco e della Guardia Forestale. Lo fanno, molte volte, a rischio della propria vita in condizioni durissime come dimostrato dalla recentissima polemica che si è aperta sui mezzi forniti dal ministero e rivelatisi non idonei a tutelare dal fuoco. Il caso di guanti e caschi a norma ma non sufficienti a salvare la pelle rischia di diventare un vero e proprio problema per il ministero ma, in questi giorni, più che le polemiche conta il grande lavoro che si svolge per salvare migliaia di ettari a rischio. Il problema riguarda anche il Sud dove numerose aree vengono date alle fiamme. Le Regioni più colpite dal fenomeno sono la Sicilia e la Calabria, dove ai turisti distratti, ai fumatori incoscienti e ai piromani si aggiunge la mano della criminalità organizzata. Eppure proprio nel Sud ci sono aree di eccellenza, come ci viene confermato dal calabrese Mario Falbo, oggi alla guida del Comando dei Vigili del Fuoco di Caserta e già vicecomandante regionale a Napoli e a capo del comando di Torino nei mesi delle Olimpiadi invernali. Incontrato durante la nostra inchiesta sul mondo del lavoro, il Comandante ha confermato che la Campania si conferma come modello positivo e come esempio per tutto il paese nella lotta agli incendi grazie alla forte sinergia che si è creata nel tempo tra i comandi provinciali e le istituzioni del territorio. Non solo, dunque, i forti collegamenti tra Guardia Forestale e Vigili del Fuoco ma anche tra questi ultimi e le amministrazioni provinciali e comunali, le Prefetture, le Forze dell’ordine, circostanza che consente una maggiore incisività negli interventi. Un settore, quello della lotta agli incendi, dove il divario Nord – Sud non è percepito. “A differenza di quanto si può pensare tutto il paese è all’avanguardia nella lotta agli incendi rispetto ai vicini europei – dichiara il Comandante Falbo – il forte clima di collaborazione che si è instaurato tra i vari comandi provinciali, campani ed extraregionali, consente di arrivare sui luoghi degli incendi molto più rapidamente e i rapporti con le istituzioni e con le scuole ci permettono di effettuare una campagna di prevenzione che è, forse, più importante della stessa opera di spegnimento”. Proprio quello della prevenzione è uno dei temi fondamentali recentemente tornato alla ribalta a seguito delle denunce di Legambiente. Gli ambientalisti, dopo i numerosi e pericolosi roghi siciliani, hanno denunciato la scarsa opera di lotta ai cattivi costumi e la mancanza di corsi di buon comportamento nei boschi che rendono dolosi la maggior parte degli incendi divampati sull’isola. Il bilancio provvisorio resta però positivo. Nonostante l’alto numero di roghi segnalati il rapido intervento è, fino ad ora, riuscito ad evitare il peggio nella maggior parte dei casi ma bisognerà attendere la fine del mese per i dati definitivi di questa caldissima estate.
PAOLO LUNA
Nessun commento:
Posta un commento